Niente Sms per la raccolta fondi dei partiti

I gestori di telefonia mobile hanno rifiutato di mettere a disposizione dei partiti politici lo strumento degli Sms per la raccolta di fondi. Linee erotiche oroscopi e cartomanti sì, ma le donazioni ai partiti no? Le motivazioni di una scelta molto prudente e le possibili scappatoie dei politici.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-02-2005]

Il primo a suggerire ai partiti del centrosinistra di utilizzare gli Sms per raccogliere fondi attraverso gli Sms era stato, più di un anno fa, Enrico Deaglio, direttore di Diario, settimanale attento alle nuove tecnologie, di cui era inviato in Iraq il blogger Enzo Baldoni, poi ucciso dai terroristi.

Enrico Deaglio suggeriva l'uso degli Sms per permettere ai simpatizzanti del centrosinistra, per la maggior parte persone di reddito modesto come operai e impiegati, di contribuire in modo facile e con piccola spesa alle spese delle campagne elettorali dell'Ulivo (o dell'Unione come si chiamerà d'ora in poi) per cercare di sostenere il confronto con lo schieramento avversario guidato da uno degli uomini più ricchi del mondo e che non bada a spese per sostenere la propria causa.

Quando Deaglio lanciò la proposta non c'era ancora stata la polemica sugli Sms che invitavano a votare, inviati dalla Presidenza del Consiglio, in occasione delle elezioni europee; non c'era stato nemmeno il boom di massa, caso senza precedenti e citato anche dalla stampa Usa, della raccolta via Sms di fondi di solidarietà per le vittime dello tsunami del Sud Est asiatico che ha superato i 25 milioni di euro.

Prima i Ds, in occasione della loro campagna di raccolta fondi, poi Prodi, hanno contattato Tim, Vodafone, Wind e H3G per chiedere la possibilità di raccogliere via Sms fondi. I responsabili amministrativi di queste forze politiche si sono sentiti rispondere di no da tutti i gestori perché non se la sentivano, nemmeno tutti insieme, di legare il loro nome a una parte politica.

Questo diniego mette molto in difficoltà le casse del centrosinistra perché lascia spazio alle sole donazioni online; ma in Italia il web non è diffuso come negli Usa e, soprattutto, la gente non è abituata a donare on line nemmeno piccole cifre, anzi è timorosa e diffidente nell'usare le carte di credito per pagamenti on line anche di prodotti e servizi.

Aggiungiamo poi la scarsa abitudine degli italiani a contribuire disinteressatamente alla politica, o per lo meno di considerare che la politica ha dei costi e che qualcuno deve pagarli, e le cose si fanno difficili per il centrosinistra.

Il rifiuto dei gestori mobili di mettere gli Sms a disposizione dei partiti (sia pure a pagamento e non in forma gratuita come si fa per le iniziative di solidarietà) è fondato sul fatto che non sarebbero entrambi gli schieramenti (e neppure quasi tutti i partiti) a usare gli Sms come forma di raccolta fondi.

In questo caso, effettivamente, i gestori mobili rischierebbero di apparire agli occhi dei consumatori e della parte avversa (che potrebbe vincere le elezioni e governare) come troppo legati a una parte e avere un forte ritorno negativo in termini di immagine; invece, a legarsi a iniziative umanitarie si appare inevitabilmente sempre "belli e buoni".

Vi sono poi esigenze di privacy ulteriore che i gestori dovrebbero assicurare; è chiaro che se invio uno o più Sms per contribuire a un partito ho simpatia per esso: si tratta di un dato personale sensibile un po' diverso dallo scaricare la suoneria di Gigi D'Alessio.

Bisogna però chiedersi come mai per tanti dialer di suonerie e loghi, per tanti servizi di hot line erotiche, di esoterismo, anche sulle linee fisse, i gestori della telefonia fissa e mobile non si siano fatti tanti problemi e scrupoli, mentre invece tutta questa prudenza si manifesta sulla possibilità di contribuire ai partiti.

Oggi è possibile inviare anche Sms da telefono fisso, oppure utilizzare numerazioni per contribuire da telefono fisso con addebito su bolletta Telecom Italia; ma pare che l'esplorazione dei dirigenti del centrosinistra si sia limitata ai gestori dei telefonini, per cui non possiamo sapere che cosa avrebbe risposto il maggiore gestore telefonico italiano.

Se i dirigenti dei partiti lo desiderassero, però, il problema potrebbe essere aggirato: anzichè Sms di sola donazione, dovrebbero chiedere di poter offrire Sms informativi sulle loro attività, iniziative, programmi, che potrebbero far pagare una cifra piccola ma utile anche a sostenere le loro campagne.

In questo modo darebbero ai loro simpatizzanti e militanti anche qualcosa in più; difficilmente i gestori mobili potrebbero ancora rifiutare, senza venire accusati di voler limitare il pluralismo dell'informazione. Lo stesso dovrebbe valere per i sindacati, che pottebbero raccogliere fondi e dare informazioni ai lavoratori attraverso gli Sms, in vista delle dure vertenze: da quella dei metalmeccanici a quella dei lavoratori delle Tlc che stanno per aprirsi.

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Pier Luigi Tolardo

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