Questa volta sono gli stessi lavoratori e operatori dello spettacolo a scendere in piazza contro Giuliano Urbani.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-02-2005]
Sembra che il destino del Ministro Urbani sia quello di essere ricordato in futuro solo per la criminalizzazione del peer to peer che, giustificate con la necessità di tutelare l'industria culturale, in realtà non addolciscono la rivolta che si sta sollevando dallo stesso mondo dello spettacolo.
Lunedì 21 Febbraio a Roma scenderanno in piazza i rappresentanti dell'Agis, la società che rapresenta i gestori delle sale cinematografiche e teatrali, insieme alle organizzazioni dei lavoratori dello spettacolo di Cgil-Cisl-Uil per protestare, imprenditori e sindacati uniti, contro i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo, che mettono in forse la sopravvivenza dell'opera lirica nel nostro Paese e a rischio la prossima stagione teatrale di prosa; i tagli dei contributi per l'industria cinematografica rischiano di bloccare perfino produzioni in corso.
In pratica, la Finanziaria rappresenta un grave colpo alla politica di promozione della cultura per un Paese che dovrebbe rilanciare il turismo e quindi ha bisogno della cultura come del pane e dove già si spende solo lo 0,25% del Pil in cultura, la metà della Francia e molto meno di Germania, Spagna e Portogallo.
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