L'associazione dei gestori telefonici chiede al governo che il servizio per le intercettazioni venga pagato puntualmente e non in ritardo come avviene di solito.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-02-2005]
Dopo l'annuncio di Tim di aver raggiunto il limite massimo di linee intercettabili e di non poter accettare altre intercettazioni, annuncio che ha aperto il dibattito nel nostro Paese sull'eccesso delle intercettazioni stesse, interviene l'Asstel con una delle sue prime e rare prese di posizione pubbliche. L'Asstel è l'associazione della Confindustria che raggruppa le aziende di telefonia fissa e mobile, da Tim a Wind a Vodafone e naturalmente Telecom Italia.
Piero Guindani, presidente dell'Asstel (nonché amministratore delegato di Vodafone Italia) ha dichiarato che i gestori telefonici sono pronti a continuare a dare volentieri l'assistenza richiesta per le intercettazioni nei casi previsti dalla legge ma vorrebbero fissare in modo preciso i costi di questo servizio e, soprattutto, chiedono che questi costi vengano coperti in modo puntuale dal Ministero di Grazia e Giustizia.
Pare infatti che, per la solita cronica carenza di fondi che distingue la giustizia italiana, il rimborso delle spese sostenute dai gestori per le intercettazioni sia pagato con notevole ritardo e non sia stato più adeguato da tempo. Ma soprattutto, anche se l'Asstel non lo dice esplicitamente, i gestori telefonici temono l'approvazione di una legge che stabilisca che questo tipo di assistenza alle intercettazioni debba essere fornito gratuitamente.
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