Blog Generation

Un libro che parte dai blog per parlare della Rete e di quello che può fare per guarire le nostre democrazie malate.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-04-2005]

Giuseppe Granieri è un blogger, uno sche scrive tutti i giorni un blog, un blog molto letto e, soprattutto, molto linkato, perché ce lo insegna nel suo libro che presentiamo, "Blog Generation" i blog sono, moltissimo, i links che il blogger sceglie, che il blogger inserisce nei suoi Post. Granieri è un blogger che ama il blog, senza mitizzarlo inutilmente, come strumento di comunicazione, come dimensione di una comunicazione, che è quella della Rete, che in questo momento, privilegia molto questo strumento, che cambia la vita delle persone perché, prima ancora che essere blogger, la differenza passa tra essere connessi o essere "unpluggerd" perché, magari, come molta gente, che vive nella sua Basilicata, non si dispone di una connessione Adsl.

Chi è connesso, a differenza di chi è unplugged, non corre il rischio di diventare, come il 38% degli italiani, un analfabeta di ritorno, oppure, una persona molto dipendente dal mezzo televisivo, dalle sue scelte, dal troppo vuoto o troppo pieno della Tv che lo lascia come soggetto passivo ed eterodiretto. No, chi è connesso, ha una possibilità di scelta e di incontro con l'informazione più ricca, diversificata, completa, e soprattutto critica, che mette in gioco le sue scelte, di chi non è connesso, e non può acquistare 3-4 quotidiani al giorno e ascoltare più trasmissioni di approfondimento, e quibndi è vittima dell'informazione che consuma.

Se chi è connesso è un blogger, cioè non si limita a leggere, ma cita, riprende, seleziona l'informazione e, soprattutto, produce l'informazione perché osserva la realtà, la commenta,la rapporta al suo quotidiano, la discute insieme ad altri, fa emergere dati nuovi perché, guardacaso, è uno specialista dell'argomento o abita proprio a due passi da dove sono successi i fatti,non ha inserzionisti o padrini politici, allora è un protagonista consapevole dell'informazione.

Certo, il blogger può essere anche un giornalista che nel blog riesce ad essere più libero dal suo editore, meno vincolato da limiti di spazio o di ruolo, può essere un blogger che diventa giornalista o vorrebbe diventarlo, che riesce ad avere, per caso o per fortuna, il suo quarto d'ora di celebrità, ma per Granieri e il suo "Blog Generation" è una persona che partecipa alla "Grande Conversazione", non la conversazione, straniante e passivizzante, dei talk show di Vip o pseudoVip, ma quella di gente come lui, di cui alla fini finisci per conoscere più di quello che sai del tuo collega di lavoro.

Se sei un blogger, un cittadino consapevole ed attivo del mondo dell'informazione, se non accetti le verità rassicuranti e prefabbricate dell'informazione, avrai voglia di essere anche un cittadino consapevole ed attivo in tutto e per tutto, da qui il blog come riscoperta di quell'Agorà ateniese, di quel tentativo, unico e per ora irripetibile, di democrazia diretta, che rifiuta di affidare il governo della Città solo ai politici di professione o ai tecncrati, ma vuole essere una democrazia il più possibile diretta e partecipata, dove ci si conosce e si discute prima di arrivare ad una decisione.

Cosi è stato nell'esperimento di "blogdemocracy" di Howard Dean, nelle corsa alla nomination per le elezioni presidenziali Usa, che ha costretto poi anche Bush e Kerry a misurarsi maggiormente e in modo nuovo con la Rete come luogo della politica e che è stato ostacolato ed avversato dai protagonisti dell'informazione ufficiale che hanno temuto di perdere terreno. Il rapporto tra blog, ma più in generale la Rete, e la Politica è ben descritto, da questa frase della politica francese Ségolène Royal,, citata da Granieri nel suo libro, " Ho fatto l'intera campagna elettorale facendo dei forum. Quando parli con la gente, alla fine della giornata sei stanca ma hai tante idee. Se continuiamo a farci la politica tra di noi, non arriveremo mai a nulla"

Il libro non mitizza i blog, per esempio non li contrappone stucchevolmente ai media tradizionali, di cui ci dice Granieri continueremo ad avere bisogno perché i blog si nutrono anche dell'informazione cosidetta tradizionale che discutono, dissezionano, stroncano e migliorano, ma anche i media tradizionali sanno di avere nei blog fonti nuove e indispensabili, strumenti con cui monitorare continuamente l'opinione pubblica. Ecco, i blog sono la nuova frontiera dell'opinione pubblica, fatta non di numeri da conteggiare in sondaggi e in ricerche di mercato ma in una realtà in cui le persone si giocano la propria identità di idee e sentimenti.

I blog da soli senza i "Filtri e gli Aggregatori" che non si limutano alla blogsfera ma pervadono sempre più la Rete, non avrebbero la forza e l'impatto mediatico che hanno e Granieri, che dei Flitri e degli Aggregatori è un piccolo profeta e maestro, dedica un capitolo, perchè con questi strumenti la Rete diventa un grande Google nel senso e nel segno di quella partecipazione consapevole ed attiva.

Bel libro, questo di Granieri, capisci che lo ha scritto un blogger perché nella brevità e sinteticità ti dice moltissimo, t dà un sacco di informazioni in modo semplice e chiaro. Unico neo e una domanda che pongo a Granieri: ma perché nel risvolto di copertina si dicono i libri che hai scritto e le riviste cui collabori e non il tuo blog, scusa...?

Scheda
Titolo: Blog Generation
Autore: Giuseppe Granieri
Editore: Laterza
Prezzo: 10 Euro

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (1)

Mad Hatter
Basta con la mitizzazione del web Leggi tutto
29-4-2005 11:40

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