Le aperture di Microsoft

Ancora segnali di distensione verso il mondo dell'open source. La comunità deve rallegrarsi oppure cominciare a fare gli scongiuri?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-05-2005]

Il ponte di Brooklyn

Non bastava riconoscere l'esistenza di Linux: ora Microsoft cerca addirittura un dialogo col mondo Open Source. Poche settimane fa, Microsoft era platinum sponsor alla Open Source Business Conference. Ora, il general counsel (il capo degli avvocati, per capirci) della società, Brad Smith, ha invitato la comunità Open Source a un tavolo di collaborazione.

"Scopriamo insieme come avvicinare i vari aspetti del nostro lavoro. Non è necessario cambiare il modo di ciascuno di sviluppare software, ma possiamo costruire un ponte per poter cooperare l'uno con l'altro. Così dice Smith. E aggiunge: "creiamo nuove modalità di collaborazione, nuove licenze, nuovi sistemi di condivisione tecnologica e di regolazione di diritti."

Ogni tanto devo darmi un pizzicotto, per essere sicuro di non sognare. È tutto vero, o c'è qualche trucco?

La prima impressione è che sia solo una mossa di marketing. Non credo: non vi è dubbio che il buonismo sia l'imperativo attuale dalle parti di Redmond, ma una proposta del genere avrebbe avuto ben più impatto mediatico se fosse giunta dal capo Bill Gates, o da uno dei suoi luogotenenti. Se lo fa il responsabile dell'ufficio legale, l'impressione è che si tratti di una proposta concreta.

Ma che senso ha, per l'alfiere del copyright, chiedere collaborazione al mondo Open Source? Diamoci un'occhiata intorno: Linux sta guadagnando praticamente dovunque. Apple, dopo essersi unixata, ora è più pimpante e aggressiva che mai. Sun, presa alle strette, apre il sorgente del suo Solaris. La cooperazione è più forte della chiusura, come scriveva anche Zeus News qualche anno fa.

Certo, è un sistema inerziale, ci vuole un po' di tempo per farlo insediare, ma poi il software cresce, per qualità e quantità, in manera esponenziale. E adesso, se una società privata vuole reggere il ritmo di sviluppo raggiunto dalla comunità FLOSS (Free/Libre/Open Source Software), deve fare investimenti colossali.

Aziende come Sun e Novell non ce la possono fare. Microsoft sì, visto che Longhorn sta costando quanto lo sbarco sulla Luna. Ma per quanto, ancora? Meglio, dunque, esplorare possibilità di travasi tra codice aperto e proprietario. Questa, forse, è la spiegazione più convincente della mossa degli avvocati di zio Bill.

Ammesso che la proposta non sia falsa, possiamo considerarla onesta? Non siamo in grado di valutarlo, l'unica cosa che possiamo fare è ricordare i precedenti.

Per esempio, il destino della joint venture con IBM per la creazione di un sistema operativo rivoluzionario chiamato OS2, che fu ucciso dalla comparsa di Windows 95. Oppure il caso di Stac Electronics, che dovette far causa al partner di Redmond per farsi pagare il software di compressione su disco.

C'è un elenco sterminato di società che, solo avvicinandosi al colosso, sono state microsoftizzate, cioè fatte fallire o assorbite, e le loro tecnologie inglobate nei prodotti Windows e collegati.

L'abbraccio di Microsoft è una morsa potenzialmente mortale. La comunità open source abboccherà? Più che una prospettiva, sembra la trama di un film dell'orrore.

Fate come volete ma io, sul ponte insieme a Brad Smith e Bill Gates, non ci salirei.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 13)

Ruggero
diffidenza Leggi tutto
16-6-2005 13:29

MaX
non penso ci sia da preoccuparsi finche non nasce qualcosa di concreto per ora non cambia nulla no?ps. non idealizziamo troppo il software libero
10-5-2005 16:17

Angelo
Bugie e speranze... vane Leggi tutto
9-5-2005 11:00

La mia impressione... Leggi tutto
8-5-2005 19:15

asder
asder Leggi tutto
6-5-2005 16:15

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