ASP contro PHP

I linguaggi di programmazione dinamica tra differenze tecniche e distributive.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-06-2006]

Linguaggi di programmazione dinamica

Come nella riproduzione della realtà il passaggio dall'immagine statica, resa possibile dalla fotografia, all'immagine in movimento, conseguibile attraverso macchine da ripresa, è stato un cambiamento rivoluzionario, così anche il World Wide Web ha subito un'analoga e clamorosa evoluzione.

In passato le pagine web erano costruite utilizzando unicamente l'html, per un prodotto i cui contenuti e la cui grafica non cambiavano a meno di rimettere mano al codice. Tale situazione non era vista come una drammatica limitazione visti gli utilizzi più antichi della rete, riferibili alla messa online di materiale statico, che non aveva cioè necessità di mutare frequentemente nel tempo.

Però il moltiplicarsi dei navigatori, delle possibilità d'impiego di internet e la nascita di linguaggi di programmazione adatti, hanno permesso il crescere esponziale delle pagine web dinamiche.

Con tale espressione ci si riferisce sia alle pagine che contengono elementi che cambiano senza bisogno di ricaricare, sia a quelle che vengono costruite, ad ogni richiesta dell'utente, a partire da parametri e dati definiti dal programmatore.

Per le prime viene utilizzato il Dhtml (Dynamic html) che sfrutta per la visualizzazione software client-side. Le seconde invece prevedono che le pagine siano preprocessate da un software server-side che fornisce quale risultato un file html che viene poi inviato al browser dell'utente. A ogni richiesta viene quindi eseguito lo script che permetterà di comporre, graficamente e contenutisticamente, la pagina a partire dai dati contenuti in un database.

Allo stato attuale sono numerosi i linguaggi di scripting utilizzabili a tale scopo: l'ASP (acronimo che sta per Active Server Pages e cioè pagine server attive), il PHP (acronimo ricorsivo che sta per PHP: Hypertext Preprocessor e cioè PHP: preprocessore di ipertesti), il Perl (Pratical Extraction and Report Language), il JSP (Java Server Pages), il ColdFusion e, pur non essendo un linguaggio vero e proprio, il CGI (Common Gateway Interface).

In particolar modo a contendersi il mercato sono l'ASP, o meglio il suo erede l'ASP.NET, e il PHP. A separare i due contender però ci sono ben più delle caratteristiche tecniche, ma due radicalmente diverse filosofie distributive. Da un lato c'è la Microsoft con l'ASP indicato come add-on dell'IIS (Internet Information Services) che raccoglie un insieme di servizi per i server che utilizzano Windows. Dall'altro c'è il mondo open source con il PHP che tipicamente gira su web server Apache su macchine che utilizzano Linux.

Relativamente alla popolarità dei due linguaggi è possibile farsi un'idea grazie ai dati messi a disposizione da Netcraft sulla quota di mercato dei webserver da cui si evince una netta dominanza di Apache su Microsoft. TIOBE software rende invece disponibili dati sulla diffusione dei linguaggi di programmazione.

Per la gestione dei database quale linguaggio preferisci e perché? Vota il sondaggio e discutine sul forum.

1) ASP, perché conosco solo questo

2) ASP, perché sono un fedelissimo Microsoft

3) ASP, perché con la roba open source... se c'è un problema, a chi mi rivolgo?

4) ASP, perché ritengo che l'utilizzo degli oggetti sia migliore

5) PHP, perché ritengo che le funzioni già presenti nel linguaggio siano comode

6) PHP, perché con ASP quando Microsoft fa uscire una nuova versione devo buttare via tutto

7) PHP, perché sono un paladino dell'open source

8) PHP, perché conosco solo questo

9) Altro (Perl, Jsp, eccetera)

VOTA e partecipa al dibattito nei Forum dell'Olimpo Informatico (nota: è necessaria l'iscrizione)

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Il Governo sta facendo troppo poco per portare la banda larga anche nelle zone più remote.
Il Governo riuscirà a migliorare la diffusione della banda larga.
Il Governo vorrebbe fare di più per la diffusione della banda larga, ma mancano le risorse.
Il Governo non sta facendo abbastanza per reperire risorse per la banda larga.
Al Governo non frega nulla della banda larga a meno che qualche lobby o qualche gruppo finanziario o industriale gliela chieda; a quel punto troverà il modo di mettere una nuova tassa ai pensionati o ai lavoratori dipendenti per reperire i fondi.

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