[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-07-2018]
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La UE infligge a Google una multa da record per abuso di posizione dominante
Google non ha preso per niente bene la maxi-multa che la Commissione Europea le ha inflitto per abuso di posizione dominante attraverso Android.
La primissima reazione è avvenuta via Twitter, con un post nel quale l'azienda precisa che «Android ha creato più scelta per ciascuno, non meno. Un ecosistema vitale, innovazione rapida e prezzi inferiori sono i segni classici di una competizione vigorosa. Ricorreremo in appello contro la decisione della Commissione».
Una reazione decisa ma tutto sommato composta. Poi, però, sul blog ufficiale Google ha deciso di usare la mano pesante, pubblicando un lungo post ricco di dettagli, in cui si lascia intendere che a essere in gioco sono la libertà stessa e la gratuità di Android.
«Nel 2007» - si legge nel post - «abbiamo scelto di offrire Android ai produttori di telefoni e agli operatori di telefonia cellulare gratuitamente». Ma i costi sostenuti per lo sviluppo dovevano essere compensati in qualche modo.
Così - spiega Google - è stata adottata la pratica di preinstallare diverse app prodotte da Google stessa: gli introiti generati da esse per l'appunto servono a portare denaro nelle casse di Google, oltre che a fornire gli strumenti considerati fondamentali in uno smartphone.
Se l'Unione Europea non vuole più che Google preinstalli le proprie app - ragiona l'autore del post - ecco che viene a cadere una delle fonti di guadagno del gigante di Mountain View. E quindi il modello libero e gratuito seguito finora da Android potrebbe cessare di esistere.
Google dovrà iniziare a chiedere delle royalty a tutti i produttori di smartphone che vogliano adoperare Android, facendo così alzare i prezzi dei dispositivi agli utenti finali? Non è detto, ma è uno scenario nero cui il post accenna chiaramente per cercare di mostrare quanto sia ingiusta - agli occhi di Google, per lo meno - la decisione di Bruxelles.
In ogni caso, il braccio di ferro tra Google e la Commissione Europea ancora non può dirsi concluso, sebbene alcuni esperti suggeriscano che tutto quanto sta succedendo sia, in fondo, troppo poco e troppo tardi.
La posizione di dominio pressoché assoluto raggiunta da Google rende infatti estremamente difficile, se non impossibile, immaginare che qualcuno riesca a far alzare il gigante di Mountain View dal trono sul quale s'è assiso, indipendentemente dagli interventi della UE.
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