Mentre Telecom Italia chiede la sospensione dei titolo lunedì, Consob dovrebbe indagare e perseguire i dirigenti dell'azienda.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-09-2006]
Sulla vicenda di Telecom Italia e della vendita prossima di Tim sono molti i soggetti interessati finora rimasti latitanti. Uno, per esempio, è il Sindacato: sarebbe bene che anche Epifani, Bonanni e Angeletti si esprimessero. I sindacati confederali di categoria, anche se in ritardo (forse erano in ferie) lo hanno già fatto e, nelle prossime settimane, il calendario dei lavoratori delle Tlc sarà fitto: direttivi nazionali, coordinamento delle Rsu Telecom Italia/Tim, assemblee in tutta la Telecom e, molto probabilmente, uno sciopero nazionale a fine settembre-inizio ottobre (si devono rispettare i dieci giorni di preavviso previsti dalla legge).
Questa volta è facile che anche il coordinamento dei dirigenti Telecom e le associazioni dei quadri proclamino momenti di astensione (caso più unico che raro nella storia dell'azienda) complice anche la marea di trasferimenti, dimissioni forzate, declassamenti e la stretta sui premi che ha colpito anche il vertice intermedio.
Il governo non potrà non farsi sentire e continuare la propria neutralità: sulla possibilità che Tim venga scorporata nuovamente, dopo poco tempo dalla fusione, sono già pronti a prendere posizione contraria i Verdi, il Pdci e Rifondazione Comunista; anche Margherita e Ds si divideranno fra quanti vorranno esprimere (chissà perché, poi) solidarietà a Tronchetti e alle sue scelte, e quanti grideranno no. L'Italia dei Valori con il suo leader Antonio Di Pietro è pronta a sostenere anche l'iniziativa di Beppe Grillo per lanciare un'Opa democratica su Telecom Italia.
Chi deve veramente battere un colpo subito, però, è la Consob, l'autorità di vigilanza sui mercati azionari: quella stessa autorità che, molto incautamente e irrispettosamente, Tronchetti Provera ha sollecitato e chiamato in causa, qualche settimana fa, contro le voci (e gli articoli di stampa che si limitavano a riferirle) sugli assetti proprietari di Telecom Italia.
Quella Telecom che aveva realizzato la fusione con un blitz, dopo essersi lamentata con un esposto ufficiale di un libero dibattito sul futuro della più grande azienda italiana che avveniva sui giornali, oggi realizza una separazione dalla sera alla mattina delle attività più lucrose del suo business, solo per salvare la finanziaria di alcuni azionisti (la famosa Olimpia oberata dai debiti).
Ci sono i presupposti per convocare i responsabili, dar loro una bella "ripassata" in pubblico che evidenzi la loro mancanza di professionalità e trasparenza, e poi aprire un'inchiesta sul tutto. Questo dovrebbe fare la Consob, questo farebbe in America la Sec. Speriamo che lo faccia al più presto.
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