Il presidente dell'authority delle telecomunicazioni propone che il tesoretto del bilancio pubblico sia utilizzato per realizzare la nuova rete a banda larga.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-05-2007]
A quanto ammonti il cosidetto "tesoretto", cioè l'avanzo di bilancio dello Stato, nessuno lo sa con certezza, nemmeno il vicepremier Massimo D'Alema come ha dichiarato in una recente intervista al Corriere della sera. Non si sa nemmeno quanto sia dovuto a entrare eccezionali e che non si ripeteranno, e quanto a entrate strutturali: se si trattasse di entrate straordinarie e non permanenti, avrebbe ragione chi, nell'Unione Europea, sostiene che vada utilizzato per ridurre il debito pubblico ed evitare ulteriori tasse e nuovi tagli in futuro per aggiustare i conti.
Certo dovrebbe ammontare a una cifra immensa per riuscire a finanziare tutti gli usi che vengono proposti per il "tesoretto": dall'abolizione dell'ICI, all'aumento delle pensioni alla stessa riforma delle pensioni, dall'aumento degli stipendi degli statali alla sicurezza. L'ultima proposta è quella di Corrado Calabrò, presidente dell'Autorità per le comunicazioni, che ritiene che dal "tesoretto" si potrebbero ricavare risorse per finanziare la realizzazione di una rete a banda larga per le telecomunicazioni di seconda generazione.
Calabrò ha dichiarato intervenendo ad un convegno presso l'università Luiss: "Serve il contributo di tutti, Governo, istituzioni, enti locali e imprese". "La spesa è forte e va dagli 8 ai 15 miliardi di euro: altre soluzioni posticce o pannicelli caldi non risolvono il problema, solo così l'Italia potrà reggere la sfida della competitività in uno scenario che si evolve rapidamente". "Per sostituire la rete in rame con la fibra ottica tanto vale fare un lavoro radicale. Se il tesoretto deve servire anche per le infrastrutture del Paese quale innovazione, cosa oggi è più importante della rete di nuova generazione?"
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