L'ultimo accorgimento per piratare le opere protette è trasmetterle in streaming. L'utente, con la legislazione attuale, non è punibile.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-05-2007]
Da qualche tempo vige in Italia un modo curioso di valutare le infrazioni delle leggi e punire i trasgressori, che consiste nel mandare impuniti chi viola le regole non sapendo (o non volendo) coglierli sul fatto, e castigando invece coloro che con il trasgressore hanno soltanto avuto in qualche modo a che fare.
Così non si acchiappano i contrabbandieri di tabacchi e gli importatori di merci contraffate, mentre si sanzionano pesantemente gli acquirenti; non si mettono in galera sfruttatori pedofili e spacciatori ma si multano, si processano e peggio i "clienti" anche solo casuali; non si tolgono di mezzo le bande mafiose che duplicano milioni di CD e DVD ma si fanno passare serissimi guai a chi venga trovato in possesso di materiale copiato abusivamente.
Il che ha portato celermente a una nuova dimensione della percezione del reato da parte di chi il reato deve contrastare e reprimere. Assistiamo così al proliferare di siti "civetta" che offrono i mezzi per commettere l'illecito quando non invitano direttamente a compierlo; e ciò, viene spiegato, unicamente a "scopo preventivo".
Fortunatamente succede ancora che chi con la tecnologia ferisce possa a sua volta esserne ferito; anche se non proprio mortalmente, almeno in modo serio e -come alcuni sperano- duraturo, tant'è che i responsabili delle associazioni si allarmano minacciando denunce e ritorsioni di vario livello.
Ma stavolta per quanto riguarda gli utilizzatori, siano o no occasionali, si tratta solo di una sparata a salve e a scopo intimidatorio perché in questo caso mancano al momento sia le cartucce che le armi idonee allo scopo.
La tecnologia dello streaming video cioè della trasmissione e contemporanea visione di un flusso video continuo, di sufficiente formato e risoluzione nonché di buona qualità del sonoro, rappresenta l'ultima novità per quei siti web che, in disaccordo con la vigente normativa che ritengono ingiustamente coercitiva e perciò illegittima, mettono contenuti protetti a disposizione dei visitatori.
Alcuni siti permettono anche di scaricare i file relativi, altri ne consentono a seconda dei casi solo la visione o l'ascolto; Joox ad esempio appartiene ai primi, a mezzo del diffusissimo DivX.
D'altra parte volendo esiste il mezzo tecnico per memorizzare sul proprio hard disk il flusso audio o video via via che lo si riceve e quindi utilizzabile anche senza attendere il completo download, in tutti quei casi in cui il download non viene espressamente consentito.
Com'è ovvio, potrebbe essere relativamente facile identificare non solo chi distribuisce ma anche che scarica contenuti protetti: ma contro chi formalmente si limita a visionare un filmato o ad ascoltare un brano musicale, ogni azione giudiziaria appare difficilmente vittoriosa, almeno allo stato attuale della legislazione.
D'altro canto, se in ipotesi venisse vietata in futuro anche "la semplice visione" si stima che il fatto sarebbe da ricorso alla Corte Europea di Strasburgo per violazione dei diritti fondamentali dell'uomo.
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