L'Australia vuole mettere la cintura di castità al web

Il ministro delle telecomunicazioni vorrebbe obbligare i fornitori di accesso a filtrare siti e immagini; ma è subito rivolta.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-01-2008]

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Con l'intento di proteggere i minori a scuola e le famiglie a casa il ministro delle telecomunicazioni Stephen Conroy pretenderebbe che i fornitori di accesso all'internet ponessero per default ai propri server i filtri idonei a "eliminare pornografia e violenza"; beninteso sarebbe occorsa una specifica richiesta da parte degli utenti per riattivare il completo controllo sui siti visitati.

Ogni nazione ha le proteste (e le "disubbidienze") che si merita, perciò da noi una simile proposta sarebbe probabilmente passata tra l'indifferenza generale o con l'approvazione dei soliti benpensanti e la benedizione di larga parte del Parlamento; anzi, a pensarci bene non si comprende come mai non siano ancora state avanzate richieste del genere.

Invece il quinto continente, pur immerso nell'integralismo economico che lo contraddistingue o forse proprio per questo, in tema di libertà sembra avere ancora qualcosa da insegnare, almeno a giudicare dalle reazioni che la questione ha suscitato.

La misura ha scatenato le immediate proteste di gran parte della popolazione, capeggiata dalle associazioni per la difesa dei diritti civili.

Queste ultime in particolare assimilavano il filtro proposto a quello in vigore in Cina o in alcuni paesi arabi, che per altro non sembra idoneo a garantire il risultato; mentre le lamentele dei provider riguardano piuttosto un prevedibile degrado della velocità di connessione, tanto che almeno per ora la richiesta sembra accantonata.

Senza togliere nulla a nessuno e nell'ottica di salvaguardare scelte e libertà individuali, l'optimum consisterebbe forse nel prevedere la possibilità di un blocco - ovviamente gratuito e direttamente e facilmente gestibile da casa - a disposizione del titolare della connessione; al provider resterebbe solo l'obbligo di aggiornare i filtri sul server, come già avviene per virus e spam.

Altrettanto ovviamente andrebbe istituita una commissione di controllo indipendente dal potere politico, in grado di effettuare i test per verificare che nel parental control non "scivoli" inavvertitamente una routine in grado di offuscare un blog scomodo o cancellare interi siti dal data base operativo.

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Commenti all'articolo (3)

I miei complimenti all'autore dell'articolo che ha centrato in pieno una realtà a cui oggi abbiamo fatto l'abitudine. "Chi sene frega se i politici fanno i propri porci comodi, con istituzioni finanziati con soldi pubblici, l'importante è che continuiamo a lavorare e a portare lo stipendio a casa a fine mese." Invece a quanto... Leggi tutto
7-1-2008 09:28

Eheh, non ci fosse la pornografia, mi domando cosa riuscirebbero a inventarsi i politici nel tentativo di controllare il web... :toilet:
5-1-2008 19:51

{utente anonimo}
Come fare casino, non risolvere niente e magnare Leggi tutto
5-1-2008 13:51

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