Icann inizia la migrazione a IPv6

La nuova versione degli indirizzi Internet comincia a prendere piede e viene adottata dai nameserver principali, prima che gli indirizzi IPv4 finiscano.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-02-2008]

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Sempre annunciata come imminente ma apparentemente sempre appena fuori portata, l'adozione della versione 6 dell'Internet Protocol (familarmente nota come IPv6) inizia ora a muovere i primi passi importanti.

L'Icann (l'ente preposto tra le altre cose alla gestione dei domini di primo livello o Tld, quali i vari .it o .com) ha aggiunto a sei delle tredici reti gestite dai root nameserver (quelle identificate dalle lettere A, F, H, J, K, M) gli indirizzi IPv6.

Il passo è importante perché finora chi già utilizzava IPv6 doveva comunque mantenere anche IPv4 per poter usare i Dns, cioè il sistema dei risoluzione dei nomi che converte gli inidirizzi mnemonici (per esempio www.zeusnews.com) in numerici e viceversa.

Il passaggio alla versione 6 permetterà anche di risolvere il problema incombente dell'esaurimento degli indirizzi IPv4: il protocollo attualmente più diffuso, infatti, mette a disposizione poco più di quattro miliardi di indirizzi. Sembrano molti, ma la realtà è che solo il 14% di questo totale è ancora libero e si prevede l'esaurimento entro il 2017.

IPv6, invece, estendendo lo spazio di indirizzamento da 32 a 128 bit, permetterà di poter utilizzare un numero pressoché infinito di indirizzi: a quel punto a ogni dispositivo, qualcuno dice a ogni individuo, potrà esserne assegnato uno e realizzare la connessione permanente e universale alla Rete.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

mai sofferto di mancanza di ip.. deduco però con l'africa e i paesi del terzo mondo che avanzano, sarà sicuramente necessario.. :roll:
13-2-2008 21:09

finalmente :guru:
8-2-2008 14:33

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
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Non saprei.

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