Non mancano le polemiche per il sito dove è possibile esprimere il grado di consenso nei confronti dei docenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-02-2008]
Polemiche, controlli e discussioni a volontà sta provocando il sito note2be, creato da studenti francesi per esprimere, -finalmente!- una valutazione nei confronti di chi è chiamato a valutare il loro impegno scolastico.
C'è da premettere che in questi ultimi anni il pur necessario acculturamento di base ha subito, in Francia come altrove, un calo progressivo sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo; ma pare sia una condizione ineluttabile in una società che ci ha abituato a conoscere piuttosto che a sapere e ad apparire piuttosto che essere.
D'altra parte non è che l'establishment sia rimasto con le mani in mano, in definitiva essere sottoposti a valutazione non è cosa di tutti i giorni e meno che mai proprio da quelli che si è chiamati a giudicare; ma forse sarebbe stato meglio fermarsi un attimo a riflettere non tanto sul fatto in sé quanto sui motivi che possono averlo determinato.
Xavier Darcos, ministro in carica, ha infatti toppato in pieno ponendo la questione sul piano giuridico ed affermando che "la valutazione dei docenti è compito esclusivo del Ministero della cultura" né i genitori sono stati da meno esprimendo attraverso il FCPE (Fédération des conseils de parents d'élèves des écoles publiques) l'avviso che il sito fosse "l'antitesi dell'educazione e della convivenza civile", essendo "fondato sulla denigrazione, la delazione e la mancanza di rispetto".
Il Cnil avrà tempo sino al 6 marzo per esprimere le proprie valutazioni, dopo di che, minaccia Darcos, "verranno prese tutte le misure necessarie"; intanto il sito, creato sul finire del mese scorso, di solito è accessibile soltanto in mattinata a causa dell'eccesso di connessioni.
La reazione proveniente dal web è assai più cauta nei giudizi e comunque meno "tranchant" perché ci si rende conto che chi va a scuola e in qualche modo è costretto a "subire" gl'insegnanti si trova in posizione privilegiata anche per giudicarli; come fa notare qualcuno, l'indice di gradimento dei docenti è pratica corrente nella formazione degli stessi ed è in uso sia presso alcune grandi scuole sia presso notissime università straniere come ad esempio a Stanford.
In effetti, rilevano gli osservatori disinteressati, le valutazioni degli allievi possono aiutare gl'insegnanti nella loro progressione professionale. A prescindere dal fatto -come rilavano i più contestatori- che avrebbero comunque il diritto di esprimere valutazioni su quanto viene loro impartito prima di entrare in un mondo che poi verrà loro consegnato, sporco e inquinato dai rifiuti come dall'avidità, proprio da parte di coloro che oggi pretendono di giudicarli.
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