Usare i dati delle "tessere fedeltà" per le proprie campagne marketing richiede l'approvazione esplicita dei clienti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-05-2008]
Quando il supermercato propone a un cliente abituale una tessera fedeltà tramite la quale accumulare punti non gli sta facendo un favore, ma probabilmente cerca di raccogliere informazioni che siano utili per migliorare i propri affari.
La cosa, in sé, potrebbe anche essere legittima se il cliente in questione venisse informato del destino dei dati che sta consegnando prima di firmare il modulo. Se questo non avviene, il supermercato abusa della fiducia del cliente e il Garante per la privacy può anche multarlo, come successo alla catena GS.
Una sanzione da 54.000 euro è dunque stata inflitta "per non aver informato correttamente la clientela dell'uso che avrebbe fatto dei dati forniti per l'adesione a un programma di fidelizzazione. ... Non veniva specificato che i dati personali sarebbero stati utilizzati anche ai fini di analisi delle abitudini, delle scelte di consumo e per strategie di marketing."
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