Il "sito di Microsoft assomiglia a un puzzle" e "l'unica parte sana di Windows è stata messa sottosopra": parola di Zio Bill, che oggi va in pensione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-06-2008]
Oggigiorno ci si lamenta spesso di Windows Vista: di quanto sia poco affidabile, di quanto l'interfaccia grafica sia pesante, di come tutti i controlli cui gli utenti erano abituati siano stati spostati. Cinque anni fa, quando Windows Xp era da poco tra noi, qualcuno già criticava l'usabilità del sistema operativo e dei servizi web di Microsoft: niente meno che Bill Gates.
In una mail del 2003 e riscoperta in occasione dell'ultimo giorno di lavoro di zio Bill, ossia venerdì 27 giugno, da SeattlePi (che ha messo il testo a disposizione in formato Pdf), il signore e padrone di Microsoft comunicava a chi di dovere tutta la frustrazione provata nel vano tentativo di installare Movie Maker sul proprio Pc.
C'è qualcosa di consolante, e qualcosa di triste, nel sentire Bill Gates lamentarsi della difficoltà d'interazione con i servizi offerti dalla sua stessa azienda e dei misteri del suo stesso sistema operativo come un utente qualunque. E probabilmente c'è qualcosa di vero nelle risposte di chi ribatteva alla sua mail che non si possono lasciare le decisioni al solo reparto marketing.
D'altra parte questa è solo una delle difficoltà che Bill ha incontrato nel giorno maledetto in cui ha deciso di installare Movie Maker: il sito di Microsoft, 5 anni fa, era "così lento da essere inutilizzabile" e non aiutava per niente chi si avventurasse nella ricerca di qualche prodotto, ma consigliava invece di recarsi sul sito di Windows Update scatenando l'ovvia reazione: "Perché dovrei andare da qualche altra parte e fare una scansione per scaricare Movie Maker"? La realtà, diceva Bill, è che la home page dell'azienda "assomiglia di più a un puzzle da risolvere" che a un sito a misura d'utente.
Almeno su questo, Gates potrà consolarsi. Ora il sito Microsoft, se si cerca Movie Maker, dà come primo risultato il link alla pagina di download: sembra che la sfuriata del capo sia alla fin fine servita.
Altre cose, invece, non cambiano mai. La funzione Aggiungi/Rimuovi Programmi, si sa, non è sempre d'aiuto per gli utenti: talvolta inspiegabilmente si rifiuta di disinstallare un software, altre volte non mostra nell'elenco tutti i programmi installati, sempre invece sommerge gli utenti con una lista infinita di patch, aggiornamenti di sistema e pacchetti dai nomi misteriosi.
Già nel 2003, infatti, invece di trovare i suoi programmi ordinatamente elencati, Bill Gates scovava parecchia "spazzatura" identificata dagli esotici nomi di Microsoft Autoupdate Exclusive test package, Microsoft Autoupdate Reboot test package, Microsoft Autoupdate testpackage1 e via di seguito. La cosa deve averlo seccato non poco se la domanda sorta alla vista di questo macello era: "Qualcuno ha deciso di buttar via l'unica parte di Windows che era utilizzabile?".
Il che, tra parentesi, la dice lunga sull'opinione del capo di Microsoft su Windows Xp, che subito dopo continuava: "Il filesystem non è più utilizzabile. Il registro non è utilizzabile. La lista dei programmi era l'unico posto sensato ma ora è stato tutto incasinato (in realtà zio Bill dice "crapped up", che è un po' più forte e rende bene l'idea)".
"Che confusione assoluta" è la conclusione di Gates, stordito da un lungo elenco di patch che rimandano a misteriosi articoli della Knowledge Base ma senza dire che questo rappresentano i criptici nomi del tipo Q329048 o Q810655.
E il bello è che, dopo vari tentativi infruttuosi, Bill Gates alla fine rinunciò a tentare d'installare Movie Maker, cercando di scaricare almeno il Digital Plus Package con gli stessi risultati, per poi concludere: "dopo più di un'ora di follia e dopo aver trasformato in spazzatura la mia lista di programmi ed essere stato spaventato e aver visto che Microsoft.com è un sito terribile, non ho potuto avviare MovieMaker né scaricare il pacchetto plus".
"Pensavo che avessimo toccato il fondo con Risorse di Rete o con il messaggio che ricevo se provo a usare 802.11", ma evidentemente non aveva guardato bene, perché gli utenti di Windows sono da sempre abituati a chiudere un occhio di fronte alle inspiegabile idiosincrasie del sistema e, se si lamentano loro, nessuno li ascolta.
In realtà, a guardare gli ultimi "progressi", sembra che nessuno abbia ascoltato nemmeno Bill Gates.
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