Telecom Italia, come si distrugge un'azienda

Una pubblicazione documentata e divertente racconta il processo di smantellamento dell'ex monopolista portato avanti negli anni scorsi.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-12-2008]

"La banda larga di Telecom Italia è il titolo di una pubblicazione divertente, anzi tragicomica visto l'argomento, quanto seriamente documentata dedicata alla crisi finanziaria, manageriale, operativa che negli ultimi dieci anni (quelli della privatizzazione) ha colpito Telecom e i suoi dipendenti e clienti.

Per banda larga non si intende la tecnologia di cui avrebbe tanto bisogno l'economia italiana, ma la serie di personaggi dell'imprenditoria da Colaninno a Tronchetti, ovvero i manager che tra debiti e operazioni commerciali poco felici hanno praticamente affossato bilanci e organici - come lo stesso Bernabè, amministratore delegato della Telecom attuale, ha affermato a più riprese.

Il libro, scritto in modo particolarmente informato da un autore coperto dallo pseudonimo "Joe Basilico", si apre con una prefazione del "Duke of Wellington", altro pseudonimo dell'autore di una newsletter che mette alla berlina da mesi vizi, sprechi e stipendi dei manager Telecom e si chiama così dopo il caso "Napoletone" riferito al top manager di Tim che si inventò in una riunione aziendale che Napoleone avesse vinto a Waterloo.

Recentemente Duke ha inviato ai maggiori quotidiani nazionali le buste paga (particolarmente ricche) di centinaia di dirigenti e quadri Telecom su cui tra poco si abbatterà anche un po' la mannaia dei tagli di Bernabè.

Il libro inizia raccontando come Telecom sia stata divisa (e in parte lo sia ancora) a livello di management tra "pirellini", uomini di fiducia di Tronchetti e "Ruggiero boys", uomini di fiducia di Riccardo Ruggiero, amministratore delegato con pieni poteri dal 2001 al 2007.

Per Ruggiero, come emblematico del suo modo di governare Telecom, il saggio ci racconta la "storia del videotelefono", commercializzato da Telecom e ritirato perché era riuscito perfino, in un caso, a bruciare una scrivania del '700 di un notaio.

Si raccontano vizi e sprechi di molti personaggi del vertice Telecom, oggi in larga parte usciti dall'azienda (con l'avvento di Bernabè) e citati per soprannome e non per nome per evitare guai legali.

Molto interessante è la descrizione di come si sia pensato a formare una squadra di yesmen privi di senso critico, a prescindere da merito e professionalità.

L'autore afferma: "Si crea una condizione di riorganizzazione costante, facendo così perdere i riferimenti alle persone, costringendole sempre a stuazioni e capi nuovi e, nel dover reimpostare rapporti e relazioni, si trovano in stato di prenne debolezza e difficoltà, in quanto con i nuovi capi diventa più difficile fare rivendicazioni. Bisogna far passare un po' di tempo, ma nel frattempo è di nuovo cambiata l'organizzazione. In siffatto contesto, essendo inutili la capacità professionale e lo spessore morale, l'unico modo per fare carriera è ricadere nelle grazie di qualcuno che conta, all'interno o all'esterno dell'azienda, e far sì che le quotazioni salgano".

Sulla meritocrazia, cioè l'erogazione di aumenti di merito al personale l'autore è impietoso: "Possiamo affermare, senza alcuna remora, che il processo meritocratico così come è strutturato, è praticamente inutile per riuscire a individuare chi effettivamente è valido e meritevole di premio. Per la maggior parte la distribuzione riguarda amici e parenti e lascia in vita una burocrazia che dà lavoro a tante persone, con responsabili dirigenti, ma che non serve per quello che sarebbe il suo scopo, serve solo a produrre carte e documenti inutili, crea tensioni e delusioni, e alla lunga diventa frustrante anche per chi da anni svolge questo lavoro in forma burocratica senza alcuna aderenza con lo scopo, la logica e la realtà".

Esemplare è il racconto del "Progetto Milano", 1.000 dirigenti e quadri trasferiti a Milano da Tronchetti con il seguente trattamento: 6 mesi alberghi e ristoro pagati, 36 mensilità di affitto a circa 1500 euro al mese, circa 200 milioni di euro in tutto. Appare chiaro che dopo tanti sprechi del passato, oggi il prezzo non può essere pagato solo dagli operatori del 1254 licenziati o messi in mobilità.

Scheda
Titolo: La banda larga
Autore: Joe Basilico
Editore: Città del Sole
Prezzo: 12 euro

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 10)

Berlusca vuole cambiare la Costituizione a colpi di decreti. Ste cose si fanno nella Repubblica delle Banane, ma ormai è lo stato (s minuscola) in cui viviamo. Concordo con tutto quello che dici. La gente beve tutto, basta addolcire la pillola con fandonie più o meno credibili, come la privacy inviolabile. Come se il 90% degli italiani... Leggi tutto
24-12-2008 18:23

attualmente il capo del governo ha ricordato più volte che governa lui e le leggi le fa lui... e fine!!!!!! lascio trarre ad ogniuno le sue conclusioni, ma non parlatemi più di democrazia perchè è uno schiaffo morale alla libertà l'attuale condizione politica di sto paese!!! sappiamo bene di che pasta è fatta sta gente ma non facciamo... Leggi tutto
24-12-2008 14:31

Per carità, lungi da me applaudire Berlusca & C. Per me la politica e i politicanti da tanto tempo sono lontani dalla gente comune e dalle sue necessità. Bloccare le intercettazioni come si vorrebbe è semplicemente scandaloso, ma è la solita legge ad personam (si escludono tra gli altri i reati di corruzione e concussione). Mi... Leggi tutto
23-12-2008 19:43

sì ma ora c'è una novità...spetta che il Berlusca ti fa bloccare rendendo illegittimi tutti i mezzi di ricerca delle prove che più lo infastidiscono e poi vedi te... che una azienda va in fallimento ce ne accorgeremo solo quando crolla il palazzo della sede centrale (e quando dico "crolla" mi riferisco al crollo in termini... Leggi tutto
21-12-2008 21:39

ah, certo, fra ladroni si intendevano... :basta: Leggi tutto
12-12-2008 11:58

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