Nokia vorrebbe far approvare una legge che permetta ai datori di lavoro di spiare legalmente le email dei dipendenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-02-2009]
Nokia, il gigante della telefonia, è un elemento di vanto per il suo Paese, ma l'orgoglio conta fino a un certo punto. Ciò che più conta, probabilmente, che la presenza stessa di Nokia - la quale dà lavoro a 16.000 persone nella sola Finlandia - genera circa 1,3 miliardi di euro di tasse.
Non è un dato da sottovalutare: pare infatti che l'azienda si stia servendo di tutto il proprio peso per far approvare una legge evidentemente lesiva della privacy e incostituzionale secondo il parere di tutti gli esperti consultati.
Il contenuto della cosiddetta "Legge Nokia" è presto detto: consentire ai datori di lavoro di spiare legalmente la posta elettronica dei dipendenti - non direttamente il testo, ma i log relativi ai singoli messaggi contenenti mittente, destinatario, ora e dimensione degli allegati - qualora ci sia il sospetto (attenzione: non le prove, ma il sospetto) che questi stiano commerciando in segreti industriali.
Non è un caso che Nokia sia interessata a far approvare un provvedimento del genere: per ben due volte, nel 2001 e nel 2005, è stata scoperta mentre metteva il naso tra i messaggi di posta dei suoi stessi dipendenti. È chiaro dunque che ora è diventata una sorvegliata speciale, ed è altrettanto chiaro che per continuare a fare quello che vuole Nokia ha bisogno di un appiglio legale.
Per l'approvazione della legge è stato chiesto il parere del Comitato parlamentare che giudica la costituzionalità delle proposte, il quale a sua volta ha consultato otto esperti. Tutti costoro si sono trovati concordi nel dichiarare incostituzionale la "legge Nokia". E dunque il Comitato l'ha giudicata costituzionale.
A discolpa del Comitato bisogna dire che esso stesso ha proposto di porre dei paletti: il controllo dei log deve essere l'ultima risorsa utilizzabile dopo che sono già state tentate infruttuosamente tutte le altre strade; dev'essere chiarito esplicitamente che cosa si intenda con "uso non autorizzato" dell'email aziendale; le regole di sorveglianza devono essere accettate dai dipendenti e comunicate all'equivalente finlandese del Garante per la Privacy.
Nonostante i correttivi, la "legge Nokia" sembra tutto fuorché un'extrema ratio per salvaguardare i segreti industriali. Tantopiù che - secondo un giornale finlandese - l'azienda avrebbe fatto delle pressioni piuttosto pesanti per ottenere l'approvazione.
L'agenzia di stampa Afp, che riporta la notizia, fa sapere che secondo l'Helsingin Sanomat Nokia avrebbe minacciato di lasciare la Finlandia se la sua legge non fosse approvata.
Immediata naturalmente la replica di Nokia, la quale ha smentito categoricamente la voce e l'ha attribuita alla volontà del giornale di innescare una polemica basata su errori e fraintendimenti.
All'azienda ha fatto eco il primo ministro Matti Vanhanen, il quale ha negato ogni pressione e ha spiegato che il potere politico sta valutando la proposta in piena autonomia.
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