Il cammino della legge UE sui "software patents" ha fatto un grosso passo in avanti. Nulla è perduto ma...
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-03-2005]
Il consiglio dei ministri ha rielaborato senza sostanziali variazioni la controversa direttiva per la protezione brevettuale su tutte le "invenzioni implementate su elaboratore", e l'ha rimandata al Parlamento Europeo per la seconda lettura.
La legge sui brevetti software ha compiuto dunque un passo decisivo in avanti. Nonostante le fondate critiche di costituire un grande freno all'innovazione degli sviluppatori più piccoli, hanno prevalso, per ora, le istanze dei giganti del software proprietario.
Gongolano Microsoft, Nokia e gli altri sostenitori della legge, perché in questo modo considerano salvo l'incentivo alla creazione e sperano di poter arginare la concorrenza della Cina, dove il brevetto software è già una realtà.
Il dibattito, quindi, promette di continuare, con l'auspicio che il Parlamento si opporrà ancora al progetto dopo la passata decisione di rigetto, comunque ignorata.
Il problema sta nel fatto che la bozza attuale contiene solo in minima parte le correzioni richieste dal Parlamento lo scorso febbraio, e lascia molto spazio alla brevettabilità di applicazioni e di strutture di dati e processi.
La bozza dovrà essere parecchio rimaneggiata per divenire accettabile. Ma, in seconda lettura, astenuti ed assenti contano come voti a favore, quindi gli emendamenti dovranno essere sorretti da una maggioranza molto ampia.
Entro tre mesi, dunque, è attesa la discussione, che comunque non inizierà sotto i migliori auspici.
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