La Codeplex Foundation vuole potenziare lo scambio di codice tra aziende e comunità open source. "Sarà assolutamente indipendente" giura Microsoft.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-09-2009]
La sua missione è "rendere possibile lo scambio di codice e la comprensione tra le aziende del software e le comunità open source", il suo nome è Codeplex Foundation e il suo finanziatore iniziale è Microsoft.
Un simile abbraccio elargito da Microsoft all'open source suona quantomeno strano, ma ci sono alcune distinzioni da precisare.
Innanzitutto la Fondazione appena costituita, per quanto finanziata da Redmond, precisa di non essere in alcun modo legata a Microsoft nelle proprie scelte (che non si concentreranno su un singolo progetto ma abbracceranno un ampio spettro di possibilità) e assolutamente indipendente: il che significa, soprattutto, che quanto Codeplex farà non indicherà necessariamente un cambio di politica da parte dei creatori di Windows.
Inoltre, sebbene il consiglio di amministrazione che per ora gestisce l'organizzazione no profit sia composto soprattutto da uomini di Microsoft o vicini a essa (Sam Ramji, che lascerà l'azienda il 25 settembre, è il Presidente ad interim), tra 99 giorni sarà nominato un nuovo consiglio di amministrazione, in cui bisognerà vedere quale peso avranno gli uomini di Redmond.
L'indipendenza del neonato organismo sarebbe stata forse più evidente se non avesse scelto di portare proprio il nome del servizio di hosting per progetti open source gestito proprio da Microsoft: le due cose non sono legate, ma l'omonimia non aiuta certo a capirlo.
Interessante è notare come nel Consiglio di Amministrazione provvisorio della Codeplex Foundation ci sia anche Miguel de Icaza, creatore del progetto Gnome, mantainer di Mono e vicepresidente di Novell, da tempo guardato con sospetto da una parte della comunità open source per le sue posizioni considerate troppo vicine a Microsoft.
Già si stanno sollevando le critiche di chi teme che Microsoft voglia imporre una propria particolare visione dell'open source e pugnalare alle spalle quei progetti cui sta apparentemente tendendo la mano.
Si tratta, tuttavia, di processi alle intenzioni: occorrerà lasciar operare la Fondazione prima di poter giudicare positivamente o negativamente la sua nascita.
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