Sviluppata dal Giappone, andrà a pesca di rifiuti nello spazio.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-01-2014]
A mano a mano che il problema si aggrava, le soluzioni ideate per eliminare i troppi detriti spaziali che orbitano sulle nostre teste aumentano in numero e fantasia.
L'ultima proposta viene dall'Agenzia Giapponese di Esplorazione Aerospaziale (JAXA), che ha iniziato una collaborazione con un'azienda che produce attrezzature per la pesca al fine di creare una rete con cui raccogliere i rifiuti orbitali.
La partnership ha già permesso di sviluppare una rete magnetica, realizzata con una fibra metallica estremamente flessibili e lunga 300 metri, in grado - in teoria - di attirare e catturare i detriti più vicini.
Una volta intrappolati tutti i rifiuti - parti di satellite, vecchi razzi e via di seguito - che riesce a contenere, la rete vedrà decadere gradualmente la propria orbita finché non sarà incenerita insieme al proprio carico dall'atmosfera terrestre.
Se tutto andrà bene, alla fine di febbraio sarà lanciato un satellite che avrà due scopi: «Il primo» - come spiega Masahiro Nohmi, professore universitario che sta lavorando al progetto - «sarà dispiegare la rete da 300 metri in orbita, e il secondo sarà osservare il trasferimento di elettricità».
La raccolta vera e propria sarà oggetti di esperimenti successivi, con l'obiettivo di raggiungere la piena operatività entro il 2019.
Al momento si calcola che tra gli 800 e i 1.400 km al di sopra della superficie terrestre orbitino oltre 20.000 frammenti di dimensioni superiori ai 10 centimetri, che potenzialmente rappresentano un pericolo per i satelliti e la Stazione Spaziale Internazionale.
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