[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-10-2025]
Google sta rendendo progressivamente disponibile anche in Italia la funzione AI Mode, una modalità di ricerca nel web basata sull'intelligenza artificiale. Dopo il debutto negli Stati Uniti, AI Mode è ora attiva in oltre 50 Paesi e in 36 lingue tra cui l'italiano. L'obiettivo ufficiale è rendere la ricerca online più naturale, permettendo agli utenti di porre domande complesse e ricevere risposte articolate, contestuali e arricchite da fonti selezionate.
La novità principale è l'approccio "conversazionale": AI Mode consente di interagire con Google come si farebbe con un assistente virtuale, attraverso testo, voce o immagini. È possibile fotografare un oggetto e chiedere dove acquistarlo, oppure descrivere una situazione e ricevere suggerimenti personalizzati. Il sistema utilizza una versione ottimizzata del modello Gemini 2.5, progettata per comprendere il contesto, scomporre le richieste in sottotemi e aggregare le informazioni in una risposta coerente.
La funzione è accessibile tramite una scheda dedicata nella pagina dei risultati di ricerca, sia su desktop che su app mobile. Il classico pulsante "Cerca con Google" viene affiancato (o sostituito) da un bottone AI Mode che avvia una sessione di chat. Durante la conversazione l'utente può affinare la ricerca, porre domande successive e ottenere risposte sempre più dettagliate. I link alle fonti utilizzate vengono mostrati in modo trasparente, anche se Google ha ammesso che i clic sui collegamenti potrebbero diminuire rispetto alla ricerca tradizionale.
Dal punto di vista tecnico, AI Mode impiega una tecnica chiamata query fan-out, che consiste nel suddividere una domanda complessa in molteplici sottoricerche parallele. Ciò consente di esplorare il web in profondità e restituire una sintesi più ricca di una ricerca tradizionale, con tabelle, confronti e suggerimenti. La modalità multimodale permette di combinare input testuali, vocali e visivi, offrendo un'interazione più fluida e intuitiva.
Google ha dichiarato che AI Mode non sostituisce i risultati classici, ma li integra. Nei casi in cui la fiducia nei risultati generati non sia elevata, il sistema mostra comunque l'elenco tradizionale di link. L'azienda ha anche ribadito il proprio impegno contro la disinformazione, promettendo di mostrare punti di vista diversificati e di migliorare costantemente la qualità delle risposte.
L'introduzione dell'AI Mode solleva nuovi interrogativi sul futuro del traffico web e in particolare sull'impatto per editori e siti terzi. Alcuni osservatori temono che la centralità della risposta generata possa ridurre la visibilità dei contenuti originali. Google dal canto proprio sostiene che i clic provenienti da AI Overview (una funzione simile all'AI Mode ma già attiva da tempo) sono di qualità superiore e che gli utenti tendono a trascorrere più tempo sui siti visitati.
In ogni caso, AI Mode rappresenta un cambiamento significativo nella ricerca Google. L'interazione diventa più simile a un dialogo e la capacità di comprendere domande articolate apre nuove possibilità di esplorazione. Resta da vedere come evolverà il rapporto tra motore di ricerca, contenuti web e utenti.
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