Gli hacker di Telecom al Corsera

Massimo Mucchetti, uno dei maggiori giornalisti economici del Corriere, ha scritto un libro su un attacco informatico subìto in redazione, ipotizzando che alle spalle ci fosse niente meno che Telecom Italia.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-11-2006]

Massimo Mucchetti, nome in codice Mucca pazza, è uno dei maggiori giornalisti economici italiani, nonché editorialista del Corriere della Sera di cui è anche vicedirettore; è stato per diversi anni vicedirettore dell'Espresso e prima giornalista-amministratore del quotidiano Bresciaoggi, gestito da una cooperativa di giornalisti. Il suo sogno, ancora oggi, sarebbe lavorare in un giornale di proprietà non dei maggiori capitalisti italiani, come è il corrierone, ma di proprietà di una public company in cui siano i giornalisti a farla veramente da padroni.

Mucchetti è un po' il rovescio di Giuseppe Turani, altro grande giornalista economico: se Turani liscia sempre il pelo a Telecom Italia, Mucchetti invece, negli ultimi anni, ha sempre preso di petto Marco Tronchetti Provera, non per partito preso ma con dati, numeri e analisi puntigliose dei bilanci aziendali di cui è un vero esperto.

Nel corso degli anni, gli attacchi di Mucchetti a Tronchetti Provera non sono mancati: secondo il giornalista, infatti, Tronchetti con pochi soldi dei suoi controlla e fa il bello e il cattivo tempo nella più grande azienda del Paese; controlla Telecom con un castello di scatole cinesi; ha pagato troppo le azioni (che ora ha dovuto svalutare da 4 euro, prezzo d'acquisto, a 3; questo caro prezzo lo avrebbe fatto pagare a Pirelli e ai suoi piccoli azionisti, vendendo i cavi e parte dei pneumatici); avrebbe spremuto troppo Telecom, penalizzando le sue capacità di sviluppo e investimento in innovazione e all'estero.

Mucchetti con queste accuse ha fatto perfino un libro di successo, dal titolo Licenziare i padroni, di cui questo recentissimo Il baco del Corriere è un po' un'ideale continuazione; Mucchetti pensa di aver dato tanto fastidio a Tronchetti Provera che, alla fine, qualcuno di Telecom Italia lo avrebbe messo sotto controllo (non sa dire se Tronchetti lo sapesse e fosse consenziente o addirittura mandante).

Precisamente, nel settembre 2004 il Pc di Mucchetti al Corriere della Sera è stato oggetto di un tentativo di spionaggio informatico attraverso un trojan veicolato da email che sarebbero partite, secondo le indagini della Polizia Postale, da Pc che si trovavano in una sede Telecom Italia, che poi sarebbero stati smantellati in seguito alla chiusura di quella sede.

A questo punto entra in gioco la figura di Fabio Ghioni, un hacker giovane e già famoso, laureato in psicologia, allora responsabile della sicurezza informatica Telecom Italia, sotto la direzione di Giuliano Tavaroli (allora capo della security di Telecom e oggi in carcere a Voghera e indagato dalla magistratura per gravi violazioni della privacy) che ha sempre negato di essere il regista dell'attacco spionistico, ma che si è sempre vantato di possedere le conoscenze tecniche per fare quello che lui ritiene un gioco da ragazzi.

Ghioni, oggi dirigente di Telecom Italia Audit (il servizio di auditing del gruppo), dopo l'attacco informatico subìto da Mucchetti e dai massimi manager della Rizzoli-Corriere della Sera, si era messo a disposizione per scoprire i responsabili, nonostante la vicenda fosse stata tenuta sotto il massimo segreto, dimostrando di conoscere bene che cosa avevano trovato gli hacker nell'attacco ai computer di via Solferino.

Anche Vittorio Colao è stato oggetto dello stesso attacco hacker, ma il motivo potrebbe essere che lo stesso Tronchetti Provera temeva che le banche lo volessero fare fuori da presidente Telecom Italia, per sostituirlo con Colao, uno dei manager di Tlc di maggiore successo nel mondo.

E' Colao ad avvisare Mucchetti che è sotto controllo; infatti dalle indagini sul TavaroliGate emerge che Mucchetti è stato anche oggetto di pedinamenti e indagini patrimoniali. Colao è stato leale con Mucchetti e Paolo Mieli, direttore del Corriere della sera, non parla assolutamente con lui della cosa. Mucchetti non nasconde, in questo libro, la sua umana delusione anche se capisce che Mieli non voglia mettersi in conflitto con uno dei suoi azionisti più potenti.

Dopo le vicende della P2, del Banco Amrosiano, di Tassan Din e Rizzoli, questa è forse la vicenda più inquietante che ha interessato il maggiore quotidiano nazionale e interessa per i suoi protagonisti l'Italia, cioè un po' tutti noi.

Scheda
Titolo: Il baco del Corriere
Autore: Massimo Mucchetti
Editore: Feltrinelli
Prezzo: 14 euro

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (1)

Postato da Gallina. Telecom Spy: Se l'utente è obbligato.... Leggi tutto
22-11-2006 14:14

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