Un'enciclica per il free software

La recente enciclica di Benedetto XVI esalta i valori dell'economia della gratuità e del dono, alla base anche della filosofia del free software.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-07-2009]

Papa Ratzi è un Papa a favore del free software? Come è noto Papa Ratzinger non ha una grande dimestichezza con l'informatica: "Non è un Papa tecnologico", ha detto Padre Lombardi, portavoce della Santa Sede, a proposito del notebook Olivetti che Bernabè ha recentemente donato al Papa in occasione della sua recente visita nella diocesi di Ivrea, un notebook che il Papa difficilmente utilizzerà.

Eppure la sua recente enciclica "Caritas in veritate" dedicata ai problemi economici e sociali fonda, anche da un punto di vista cristiano, su solide categorie etiche il movimento del "free software".

Nell'enciclica, scritta anche per fare memoria e continuare l'impegno di Paolo VI e della sua "Popolorum Progressio", c'è un paragrafo esplicitamente dedicato ai problemi del copyright: il Papa lamenta che un'eccessiva tutela del copyright in materia di innovazioni tecnologiche, soprattutto in campo sanitario, rappresenta un freno per il progresso dei popoli in via di sviluppo.

In realtà, tutta l'Enciclica è un inno all'Economia della gratuità e del dono, cioè a un'economia che non abbia solo al centro il profitto e come unica finalità il benessere materiale soprattutto di pochi.

La gratuità, il dono, la solidarietà, l'unione e la comunione con gli altri, sono potenti risorse anche economiche. Sono fattori di sviluppo che, se mortificati, danneggiano e frenano lo stesso meccanismo dell'economia, che rischia di impazzire e di diventare distruttivo, come avviene nell'attuale crisi finanziaria.

L'impresa non è solo quella dell'imprenditore privato alla ricerca del suo profitto, dei grandi fondi anonimi e multinazionali che spingono i manager a licenziare in cambio di forti benefit, ma può essere anche un'impresa cooperativistica e collaborativa.

Il mercato per essere veramente tale deve permettere anche a queste imprese di essere presenti e competere con quelle tradizionali. I due mondi, quello dell'impresa privata e individualistica e quello delle imprese fondate sulla comunione e sulla cooperazione, non devono rimanere distanti e incomunicabili, ma possono a loro volta collaborare e ibridarsi.

Anche l'impresa privata può imparare dalle forme aziendali che si basino maggiormente sulla gratuità ed il dono. Gratuità e dono, apertura all'altro come persona e non solo come merce o fattore di produzione, sono atteggiamenti che servono anche all'interno dell'economia di mercato, con le sue logiche e le sue leggi.

Sembra che anche il Papa abbia imparato dalla rivoluzione del "free software" e che lo benedica: anche questo è un segno dei tempi, fuori e dentro la Chiesa.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 16)

Vero :ok!:... :shock:... :wink: :ciao: Leggi tutto
9-2-2010 15:35

il Papa ha imparato dalla rivoluzione di Cristo Leggi tutto
9-2-2010 11:07

OdDIO :D.... non ci sei affatto andato leggero :-k.... Leggi tutto
23-8-2009 20:42

Ciao Ospite Giustissimo che non sono parole dette sotto il sigillo dell'infallibilità, ma sempre ha un interesse per fare certe affermazioni, altrimenti non direbbe certe cose, ma magari affermerebbe che internet è il regno del demonio (ho sentito preti dirlo dal pulpito!)
26-7-2009 15:22

{PDM}
Vorrei solo dire che quanto ha detto il papa non viene dalla "dottrina" (termine che viene normale dopo aver conosciuto Richard Stallman :-) ... grande e strano personaggio) del free software ma direttamente dalla dottrina del cristianesimo ... studiare per credere ;-)
25-7-2009 16:33

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