Ogni reattore Marathon potrebbe produrre fino a cinque tonnellate di oro all'anno.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-07-2025]
La startup di San Francisco Marathon Fusion ha annunciato una scoperta che sembra riportare in vita il sogno degli antichi alchimisti: la possibilità di produrre oro come sottoprodotto dei reattori a fusione nucleare. La tecnologia tokamak di Marathon sfrutta neutroni ad alta energia generati dalla fusione deuterio-trizio per trasformare il mercurio-198 in oro-197, con una resa stimata di 5.000 kg di oro all'anno per ogni gigawatt di energia elettrica (~2,5 GWth) prodotto.
Sul sito ufficiale di Marathon Fusion la scoperta è definita «scalabile, realizzabile dal punto di vista pratico ed economicamente irresistibile», con il potenziale di raddoppiare il valore economico dei reattori a fusione, equiparando i ricavi dall'oro a quelli dall'elettricità.
Il processo si basa su una reazione nucleare nota come "moltiplicazione". Nei reattori tokamak, i neutroni prodotti dalla fusione deuterio-trizio colpiscono un rivestimento interno, spesso in litio, per generare trizio necessario a sostenere il ciclo del combustibile. Marathon propone di sostituire o integrare il litio con mercurio-198 (o una lega litio-mercurio) che, bombardato dai neutroni, si trasforma in mercurio-197 instabile. Questo decade in pochi giorni in oro-197, l'isotopo più comune e stabile dell'oro. Secondo un preprint non ancora sottoposto a peer review, l'uso di mercurio arricchito al 90% massimizzerebbe l'efficienza della reazione.
Marathon sostiene che la produzione di oro non compromette l'autosufficienza del combustibile né l'output energetico; su X ha celebrato la propria scoperta come un passo verso l'alchimia moderna. In attesa che lo studio che attesta le affermazioni dell'azienda venga sottoposto a revisione paritaria, l'idea ha trovato anche diversi critici: la liquidano come una trovata pubblicitaria pensata per cavalcare gli attuali prezzi record dell'oro.
Marathon, d'altra parte, deve ancora dimostrare la scalabilità del processo, con la fusione stessa che rimane una sfida tecnologica lontana dalla commercializzazione. Le implicazioni economiche sono significative: Marathon stima che l'oro prodotto possa generare tanto valore quanto l'elettricità, trasformando l'economia della fusione nucleare; la produzione globale di oro, circa 3.500 tonnellate annue, non verrebbe saturata da qualche tonnellata in più, mantenendo il valore dell'oro stabile.
Tuttavia il processo richiede mercurio arricchito, il cui costo di produzione non è stato dettagliato, e infrastrutture complesse per gestire i materiali radioattivi. Inoltre la fusione commerciale non è ancora realtà: nonostante alcuni successi come il record di 22 minuti del tokamak WEST in Francia, nessun reattore produce più energia di quanta ne consuma.
Intanto, Marathon guarda già oltre l'oro. L'azienda vede ulteriori applicazioni della propria tecnologia: potrebbe essere sfruttata per produrre altri materiali come palladio, isotopi medici o materiali per batterie nucleari, ampliandone quindi le applicazioni.
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