Google sempre più nei guai per il wardriving di Street View

L'acquisizione non autorizzata dei dati relativi alle reti wireless tramite la googlecar potrebbe costare cara alla multinazionale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-05-2010]

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Le tiepide reazioni a livello comunitario nei confronti della multinazionale americana inducono altri Stati europei a muoversi autonomamente per accertare la verità sulla qualità e consistenza dei dati acquisiti.

L'unica voce sinora levatasi da Strasburgo è quella del Commissario alla Giustizia Viviane Reding, che per altro si è limitata ad affermare che "è inaccettabile che un'azienda che opera sul territorio dell'Unione Europea non ne rispetti le regole".

Pare strano ci voglia addirittura un ministro per affermare quel che probabilmente sanno persino i bambini in età prescolare; ancora più strano che i singoli appartenenti all'Unione sentano il bisogno di autotutelarsi, quasi avessero il timore di non essere difesi abbastanza dalla comunità di cui fanno parte.

Comunque la temperatura della googlite pare destinata ad alzarsi ulteriormente e potrebbe persino tramutarsi in una vera pandemia nel medio periodo; anche perché ormai anche negli States qualcosa comincia a muoversi.

Infatti pare che la la Federal Trade Commission abbia già iniziato a indagare su quanto avvenuto sul territorio Usa, mentre la Electronic Privacy Information Centre per bocca del suo portavoce Marc Rotenberg afferma da Washington che quanto avvenuto potrebbe costituire una della maggiori violazioni della privacy avvenute da parte di un'azienda private.

Come che sia, in Germania l'autorità giudiziaria ha aperto un'inchiesta; secondo il Financial Times un avvocato esperto in diritto comunitario e Internet avrebbe presentato una querela alla magistratura di Amburgo, dov'è la sede tedesca della multinazionale e l'avvio della procedura dovrebbe accertare se esistono motivi di doglianza.

Quanto al Garante tedesco della privacy, ha assegnato il termine del 26 maggio per consegnare una delle memorie di massa contenete i dati oggetto di indagine, mentre l'azienda resisterebbe, insistendo per distruzione del contenuto davanti a testimoni affidabili.

I terzi incaricati della distruzione dovrebbero essere i tecnici della Isec Partners, già contattati da Google; ma ovviamente non bastano né le scuse né la assicurazioni che i dati raccolti sono soltanto "frammenti" e perciò si è mossa anche la Repubblica Ceca con una inchiesta avviata dalla locale Agenzia per la protezione dei dati UOOU.

Tutti temono che le googlecar truccate, oltre a raccogliere le immagini del piano strada (e talvolta al di sopra delle recinzioni come avvenuto in Giappone) e oltre a mappare le reti wireless, memorizzare i MAC address e preparare la geolocalizzazione delle utenze, abbiano nascostamente raccolto altri dati, ben più rilevanti per la riservatezza dei privati.

Anche perché con i sofisticatissimi software di incrocio dei dati rilevati uniti a quelli già in possesso del gigante di Mountain View, sarebbe possibile stabilire un nesso certo tra la navigazione sul Web e la massa delle informazioni indicizzate dal sistema.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 14)

nel caso sia applicabile, visto che non c'è stata intrusione poichè la legge indentifica un'intrusione come superamento di un sistema dove c'era un qualche tipo di blocco (comma 1 articolo 615-ter), ripeto, se la legge su intrusione informatica fosse anche applicabile, cadiamo in un altro tipo di discorso, seppur nell'ambito del... Leggi tutto
20-5-2010 15:54

Condivido; e non è una questione di... latitudine, come d'acchito si potrebbe pensare. Infatti è(era?) propria delle culture meridionali le condivisione dei fatti della vita, anche dei più privati e personali; ma non solo in meridione. Infatti il diritto antico (credo longobardo) obbligava i vicini a pagare i debiti dell'insolvente, nel... Leggi tutto
20-5-2010 14:01

argaar: non credo di essere d'accordo. In primo luogo non è necessario legare il portafogli con lucchetto e catenella per essere certi che il proprietario non è d'accordo circa la perdita accidentale e che se ne aspetta la restituzione, se sia appena possibile; idem per l'acquisizione (anche involontaria) dei dati altrui. E non importa... Leggi tutto
20-5-2010 13:37

mi permetto di dissentire, non restituire un portafoglio è assimilabile al reato di furto (di preciso dovrebbe rientrare nell'appropriazione indebita), qui semmai visto che i dati, come SSID e MAC, in mancanza di opportuna azione da parte del proprietario atta a nasconderli; nella fattispecie, sono "pubblici" (dove per... Leggi tutto
20-5-2010 12:12

Lol... ho riso per 10 minuti in ufficio come uno scemo... :D Leggi tutto
20-5-2010 11:52

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Aggiornare il sistema operativo, i programmi installati e le applicazioni, eliminando così eventuali falle di sicurezza già scoperte.
Evitare di usare WLAN pubbliche (in hotel, Internet Café, aeroporto...): solitamente sono protette in maniera inadeguata e i dati possono essere spiati. Meglio utilizzare una connessione mobile UMTS.
Evitare di fare online banking in vacanza e non scaricare o salvare dati personali e sensibili su Pc pubblici.
Creare un indirizzo ad hoc per inviare cartoline elettroniche via email, da disattivare al rientro qualora venisse compromesso.
Impostare una password all'accensione su smartphone e tablet e un PIN per lo sblocco della tastiera.
Fare il backup del notebook o del netbook che si porta in vacanza, crittografando i dati per limitare i danni in caso di furto.

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