Nel Medioevo causò 25 milioni di morti. Oggi i ricercatori ne hanno sequenziato il genoma e si apprestano a ricrearlo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-10-2011]
La grande epidemia di peste che colpì l'Europa tra il 1347 e il 1352 causò circa 20-25 milioni di morti in tutto il continente.
La forma di peste che oggigiorno ancora si trova in alcune parti del mondo è causata dal batterio Yersinia Pestis ma ha sintomi diversi da quelli riportati dalle cronache medievali.
Tale differenza ha spinto alcuni scienziati a sospettare che, come i sintomi, così le cause potessero essere diverse: forse quello che causò la Morte Nera fu un batterio diverso.
Per venire a capo della questione un gruppo di ricercatori, guidato da Kirsten Bos della McMaster University dell'Ontario (USA) e da Johannes Krause dell'Università di Tubinga (Germania) hanno analizzato gli scheletri di alcune vittime della peste, estratti dal cimitero scavato a East Smithfield, a Londra.
Partendo dai denti delle vittime gli scienziati sono riusciti a ricostruire il DNA del batterio che causò la morte di quelle persone e degli altri contagiati, ottenendo un genoma che è notevolmente simile a quello del batterio attuale.
Dal medioevo, soltanto 97 nucleotidi sono cambiati e solo una dozzina di tali cambiamenti hanno interessato i geni: ora queste variazioni saranno studiate per vedere se abbiano avuto qualche influenza sul comportamento del batterio.
L'idea è di utilizzare un batterio attuale e modificarne il genoma per ottenere lo stesso batterio di 660 anni fa: naturalmente - come spiega Hendrik Poinar, della McMaster University - il batterio risultante andrebbe contenuto in strutture apposite, ma con ogni probabilità non potrebbe causare un'epidemia devastante come quella del Trecento, e non solo perché ora abbiamo gli antibiotici adatti.
La somiglianza tra il batterio di allora e quello di oggi lascia infatti pensare che la minore mortalità odierna sia dovuta non a un agente patogeno più debole, ma al fatto che in quel periodo del medioevo le condizioni di vita non erano ottimali.
Verso la metà del 1300, infatti, il clima si stava raffreddando e periodi di piogge violente danneggiavano i raccolti; il risultato erano frequenti carestie. Inoltre la Guerra dei Cento Anni tra Francia e Inghilterra era da poco iniziata.
Secondo Kirsten Bos, è probabile che le popolazioni già soffrissero di malnutrizione e altre malattie quando la peste si manifestò.
Non tutti sono però d'accordo con questi risultati preliminari. Per esempio, secondo Johannes Krause il batterio del medioevo sarebbe apparso poco prima di far scoppiare l'epidemia e sarebbe diverso da quello che causò l'epidemia di peste del VI secolo, ma secondo altri la ricerca ha omesso di analizzare alcuni resti umani che retrodaterebbero l'apparizione del batterio, aprendo la possibilità che si tratti sempre di variazioni dello stesso patogeno.
Chi non è d'accordo con Krause - come il dottor Mark Achtman dello University College Cork in Irlanda - ritiene che a determinare la virulenza del batterio sia l'ordine esatto dei geni, cosa che Krause non ha potuto ricostruire con precisione avendo a disposizione solo piccoli frammenti di DNA.
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