Se la batteria dell'iPhone dura troppo poco, il primo sospettato è Facebook. Un piccolo trucco permette di conservare l'autonomia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-06-2013]
«Ma chi è che si mangia tutta la batteria?» è una domanda che gli utenti di smartphone in generale, ma quelli delle ultime generazione di iPhone di particolare, prima o poi si sono posti arrivando a fine giornata e constatando che l'autonomia del loro dispositivo era ormai agli sgoccioli.
Se di fronte a questa situazione l'utente comune spesso non può far altro che imprecare, uno sviluppatore è di solito più curioso e vorrebbe andare alla radice della questione.
Così ha fatto, in effetti, Sebastian Düvel, che per l'appunto è uno sviluppatore di app per iOS e da alcune settimane si trova con la batteria del proprio iPhone 4S quasi completamente scarica dopo una giornata di 12 ore e scarso uso dello smartphone.
Düvel ha utilizzato uno degli strumenti messi a disposizione da Apple - il software Instruments, che permette di vedere i processi in esecuzione sull'iPhone e controllare quale abbia utilizzato per più tempo la CPU in un dato periodo di tempo - e ha scoperto il colpevole: l'app di Facebook.
Per motivi non del tutto chiari e indipendenti dalle funzionalità del Facebook Messenger (che, avendo i permessi di accedere ai sottosistemi Audio e VoIP, in teoria avrebbe tutti i diritti di restare in esecuzione per l'intera giornata), l'app di Facebook anche quando si trova in background ogni pochi minuti si "risveglia", occupa la CPU per qualche secondo e quindi si riaddormenta.
In pratica, dopo che si è avviata l'app la prima volta nella giornata, questa continua a eseguire le proprie operazioni anche se non la si richiama più per lungo tempo e la si è spedita in background, credendo che così facendo restasse inattiva.
Quando in iOS si passa da un'app all'altra, infatti, quella abbandonata non viene chiusa o terminata: resta semplicemente "congelata", ossia occupa ancora memoria ma non esegue più operazioni, lasciando libera la CPU.
Il fatto che l'app resti in memoria permette di richiamarla in un secondo tempo più velocemente di quanto si farebbe se ogni volta venisse chiusa e poi riaperta. In caso il sistema abbia bisogno della memoria occupata, ovviamente, penserà a liberarla chiudendo le app in background; ma di solito non è necessario.
Il problema dunque sta nel fatto che, nel caso specifico di Facebook, l'app "congelata" invece di starsene tranquilla esegue operazioni all'insaputa dell'utente con frequenza regolare: ciò, ovviamente, comporta un consumo di risorse e, in definitiva, accorcia l'autonomia.
Che cosa si può fare, quindi, per evitare il salasso? O si rinuncia in toto all'app di Facebook, optando per l'utilizzo della versione mobile del sito tramite Safari, oppure ogni volta che si smette di usarla anziché spedirla semplicemente in background occorre forzarne la chiusura.
Per ottenere questo risultato bisogna tenere premuto per qualche secondo il pulsante di accensione: ciò presenterà la schermata che permette di spegnere il telefono (quella con il cursore rosso da trascinare) ma a questo punto, anziché spegnere l'iPhone, ciò che bisogna fare è tenere premuto il pulsante Home per cinque o sei secondi; questa operazione terminerà le applicazioni in background.
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