La visita oculistica? Si fa con lo smartphone

Nasce l'Instagram dell'occhio, per fare diagnosi a distanza e portare i servizi oculistici anche nei luoghi meno accessibili.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-03-2014]

occhio smartphone oculista

Per fare una diagnosi oculistica non servono più macchinari appositi: bastano uno smartphone, un adattatore e un'app dedicata.

È questa la promessa di alcuni ricercatori della School of Medicine della Stanford University, i cui studi sono stati pubblicati sul Journal of Mobile Technology in Medicine. L'articolo continua qui sotto.

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Andrew Benson, per la scoperta del Ciclo di Calvin della fotosintesi clorofilliana.
Dmitri Mendeleev, per l'ideazione della tavola periodica degli elementi.
Fred Hoyle, per gli studi sulla nucleosintesi stellare.
Jocelyn Bell Burnell, per la scoperta delle pulsar.
Nikola Tesla, per i suoi lavori sulla trasmissione delle onde radio.
Albert Schatz, per la scoperta della streptomicina (rimedio contro la tubercolosi).
Chien-Shiung Wu, per i lavori sulla legge di conservazione della parità.
Oswald Avery, per gli studi sulla trasmissione dei caratteri ereditari tramite DNA.
Douglas Prasher, per la scoperta della proteina fluorescente verde.
Lise Meitner, per il contributo ai lavori sulla fissione nucleare.

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Tutto è iniziato due anni fa quando è nato un progetto, coordinato da David Myung, per consentire ai pazienti che non sono in grado di muoversi da casa di accedere ai servizi oculistici.

I ricercatori hanno deciso così di provare a utilizzare uno smartphone per scattare foto all'occhio, da sottoporre poi all'esame dell'oculista.

«Una foto vale più di mille parole» ha commentato Myung: un adattatore consente di scattare foto in altissima risoluzione; l'app permette di condividerle con il medico e di inserirle nella cartella clinica.

«Siamo riusciti a contenere il costo di produzione di ogni tipo di adattatore a meno di 90 dollari» - ha spiegato Myung - «e l?obiettivo è quello di renderlo ancora più basso in futuro».

smartphone occhio

Anziché dover dipendere da attrezzature da migliaia di euro, che richiedono personale specializzato per essere adoperate e impongono al paziente di recarsi nelle strutture sanitarie che le ospitano, con questa soluzione si può «fornire i servizi nei luoghi meno accessibili».

Per Robert Chang, coautore dello studio, si tratta di «una sorta di Instagram dell'occhio» che servirà a facilitare e velocizzare l'accesso alle cure.

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Commenti all'articolo (3)

No. Tutto, sicuramente no. Ma può servire a smistare rapidamente i casi che richiedono un esame più approfondito, da quelli che non lo richiedono.
11-3-2014 16:20

ottima innovazione ma non è la panacea come sembra dall'articolo e dai ricercatori... magari funziona per esaminare gli occhi e l'interno come fanno gli oculisti con una lampada speciale... ma in caso di esami specialistici come il campo visivo, misurazione pressione occhio ecc... si torna al tradizionale.. esistono versioni portatili... Leggi tutto
11-3-2014 15:18

Bhè, ovviamente, se funziona bene, o quando funzionerà bene... Benvenuta innovazione! :D
11-3-2014 11:53

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
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L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
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