Apple, come attivare la verifica in due passaggi

Anche chi non è una celebrità farebbe bene a proteggere le proprio foto, intime o no.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-09-2014]

verifica in due passaggi

La pubblicazione delle foto intime private di celebrità, sottratte in gran parte dai loro iPhone, può essere un buon incentivo a migliorare le difese degli account Apple anche per chi non è una celebrità.

Apple offre sui suoi account la verifica in due passaggi (o, in gergo, l'autenticazione a due fattori), che rende più difficile questo genere di violazione perché obbliga l'aggressore ad avere non solo la password della vittima ma anche un accesso fisico ai suoi dispositivi (oppure a usare forme d'attacco molto più sofisticate e impegnative).

Questo scoraggia i tentativi di furto fatti a distanza, via Internet, che sono la minaccia più diffusa.

Per attivare questa verifica in due passaggi occorre muoversi prontamente, perché c'è un periodo di attesa di tre giorni, per motivi di sicurezza, fra quando fate la richiesta e quando potete effettuare l'attivazione vera e propria.

Il primo passo è andare ad Appleid.apple.com (preferibilmente su un computer, non un tablet o smartphone) e cliccare su Gestisci il tuo ID Apple. Vi viene chiesta la vostra password: immettetela.

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HTC One M8 - 6.8%
LG G3 - 9.3%
Nokia Lumia 1020 - 4.1%
Nokia Lumia 1520 - 4.9%
OnePlus One - 6.5%
Samsung Galaxy Note 4 - 11.0%
Samsung Galaxy S5 - 20.9%
  Voti totali: 1762
 
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Scegliete la sezione Password e sicurezza. Apple vi chiede di rispondere alle domande di sicurezza: dato che si tratta di domande sulla vostra identità che qualcuno potrebbe conoscere o farvi rivelare con l'astuzia (sono domande del tipo "Come si chiamava il tuo migliore amico a scuola?" o "Dove si sono conosciuti i tuoi genitori?"), date delle risposte fasulle, non reali, e segnatevele da qualche parte.

L'articolo prosegue nella pagina seguente.

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Verifica in due passaggi: come attivarla in pratica

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Paolo Attivissimo

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No. I tablet hanno un'obsolescenza tecnologica che galoppa: dopo cinque anni, usati tutti i giorni, sarebbero completamente da buttare.
Sì. Cambia la forma ma non la sostanza e la qualità dell'insegnamento.
No. Gli studenti non imparerebbero più a prendere appunti su carta, a scrivere e a fare i conti a mente.
Sì, ma dalle scuole medie in avanti: alle elementari un bambino dovrebbe imparare a leggere su libri veri. Dovrebbe imparare a consultare l'indice in fondo al libro e a cercare dei documenti in una biblioteca vera e organizzarli, non a fare copia e incolla da internet.
No. Gli stessi docenti, in molti casi, non avrebbero la più pallida idea di come utilizzarli. Per non parlare del Ministero che dovrebbe decidere quali programmi si devono o non si devono usare.

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