Gli utenti colpiti dai malware che rubano le password sono aumentati del 60%

L'utilizzo di ''password stealer'', i malware progettati per la raccolta dei dati digitali degli utenti, è aumentato in modo significativo nel 2019.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-08-2019]

Azorult
Gli utenti colpiti da Azorult nel periodo dal 1 gennaio al 18 marzo 2019 (fonte: Kaspersky)

Il Password Stealing Ware (PSW) è una delle armi più importanti nell'arsenale dei cybercriminali per mettere in pericolo la privacy degli utenti. Questo particolare tipo di software malevolo carpisce i dati direttamente dai browser utilizzando diversi metodi.

Molto spesso si tratta di informazioni sensibili - come dati di accesso agli account online - o di carattere finanziario - come password salvate, dati di riempimento automatico e dettagli memorizzati per i pagamenti digitali.

Alcune famiglie di questo tipo di malware, inoltre, sono progettate per rubare i cookie direttamente dal browser, i file utente da una posizione specifica (ad esempio, dal desktop) e i file delle applicazioni come i servizi di messaggistica.

Nel corso degli ultimi sei mesi sono stati rilevati dei picchi di attività per quanto riguarda i malware stealer in Europa e in Asia. Nella maggior parte dei casi, questi malware hanno preso di mira utenti di paesi come la Russia, l'India, il Brasile, la Germania e gli Stati Uniti.

Uno dei trojan stealer più diffusi è senza dubbio il malware multifunzione Azorult, rilevato sui computer di oltre il 25% del totale degli utenti che si sono imbattuti in software malevoli di tipo Trojan-PSW nel periodo preso in esame.

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"Le persone oggi sono sempre più attive online e scelgono spesso di affidarsi a Internet per molte delle loro attività quotidiane. Questa tendenza porta ad avere un numero sempre maggiore di dati e informazioni all'interno dei loro profili digitali, rendendoli così un bersaglio particolarmente interessante per i cybercriminali: questi dati, infatti, possono essere monetizzati in molti modi in un secondo momento. Gli utenti possono utilizzare i loro servizi online preferiti con la certezza che le loro informazioni non saranno messe a rischio semplicemente memorizzando le password e le credenziali in modo sicuro. Questa buona abitudine dovrebbe essere supportata anche dall'implementazione di una soluzione di sicurezza digitale, perché la prudenza non è mai troppa", ha riferito a Zeus News Alexander Eremin, Security Researcher di Kaspersky.

Raccomandiamo agli utenti di seguire queste "best practice" per mettere al sicuro password e credenziali:
- Non condividere password e informazioni personali con amici o familiari perché potrebbero renderle involontariamente vulnerabili all'azione del malware. Non pubblicare questo tipo di informazioni sui forum online o sui social media.
- Procedere sempre con l'installazione degli aggiornamenti e delle patch dei prodotti per garantire la protezione dai malware e dalle minacce più recenti.
- Scegliere soluzioni di sicurezza informatica affidabili per memorizzare in modo sicuro le password e le informazioni personali, come documenti d'identità, patenti di guida e carte bancarie.

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Sì. Non ho praticamente più bisogno di portarmi dietro la fotocamera perché quella dello smartphone è più che sufficiente per le mie esigenze nella maggior parte delle occasioni.
In parte. Sebbene la fotocamera sullo smartphone sia indubbiamente comoda, spesso ho la necessità di scattare foto di qualità migliore e con un dispositivo dedicato, quindi utilizzo molto anche la fotocamera.
No. Non posso fare a meno di portarmi dietro la fotocamera compatta, che per le mie esigenze non può affatto essere sostituita da uno smartphone.

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