Le Cpu Arm sviluppate in proprio equipaggeranno i Surface e i server dei datacenter.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-12-2020]
Sembra che la decisione di Apple di abbandonare Intel in favore di chip prodotti in proprio abbia generato nella concorrenza il desiderio di fare altrettanto.
Stando a quanto riporta Bloomberg, Microsoft sarebbe infatti al lavoro per arrivare a progettare in proprio i chip destinati a essere utilizzati sui dispositivi Surface.
Ora è sicuramente vero che una decisione del genere non si improvvisa, e probabilmente è stata presa già prima che Apple annunciasse la propria intenzione.
Inoltre, la situazione di Microsoft non è immediatamente sovrapponibile a quella di Apple: questa vive di un ecosistema chiuso di cui vuole controllare ogni singolo aspetto, quella offre i propri prodotti software a pressoché chiunque e, in più, ha una linea di dispositivi con il proprio marchio.
D'altra parte, se è vero che gli Apple M1 consentono di raggiungere con Windows prestazioni migliori di quanto facciano i SoC di Qualcomm, si capisce come mai Microsoft possa essere interessata ad avere dell'hardware sul quale il proprio sistema operativo brilli.
Allo stato attuale, i prodotti Surface hanno un cuore Intel; anche l'imminente Surface Pro 8 è basato su una Cpu Intel di undicesima generazione, con Gpu Xe.
Passare a un cuore Arm efficiente potrebbe portare ad avere una potenza di calcolo almeno equivalente a quella delle Cpu Intel e, allo stesso tempo, una maggiore autonomia.
Non sarebbe inoltre una mossa del tutto inedita: versioni di Windows compilate per l'architettura Arm già esistono, e pertanto si tratterebbe di continuare su una strada già tracciata, non di inaugurarne una completamente nuova.
Inoltre, come Bloomberg stessa spiega, la creazione di chip made in Microsoft potrebbe addirittura non riguardare soltanto i Surface o, addirittura, non in prima battuta.
Sembrerebbe infatti che Microsoft stia cercando un'alternativa potente ed efficiente ai processori Intel Xeon per i propri datacenter: lo affermano delle fonti interne che preferiscono rimanere anonime.
Il vero terreno di scontro non sarebbe quindi quello dei prodotti consumer ma quello della fornitura di servizi per il cloud computing, in diretta competizione con colossi come Amazon che già si stanno muovendo in questa stessa direzione.
Quanto alle tempistiche, al momento non si possono fare previsioni: non essendoci ancora annunci ufficiali, è troppo presto per sapere a che punto del lavoro Microsoft si trovi attualmente.
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