Google chiude Stadia, l'esperimento fallito dei videogiochi in streaming



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-09-2022]

google chiude stadia

Non è mai riuscito a decollare davvero Google Stadia, il servizio di videogiochi in streaming lanciato da Google oltre tre anni fa e così, come capitato per altri prodotti che non hanno riscosso il successo desiderato, l'azienda di Mountain View ha deciso di staccare la spina.

Stadia resterà attivo, per gli utenti attuali, sino al 18 gennaio 2023 ma tutti gli acquisti, sia hardware che software, saranno rimborsati: Google prevede di completare i pagamenti entro la metà di gennaio.

Il post sul blog ufficiale che annuncia la chiusura non fa mistero dei motivi che hanno portato alla decisione attuale: Stadia «non ha ottenuto il successo sperato presso gli utenti». Ulteriori informazioni sono disponibile sulla pagina delle FAQ.

I dipendenti di Google che fino a oggi lavoravano su Stadia riceveranno dei nuovi incarichi in altri settori dell'azienda, mentre le tecnologie usate per dar vita al servizio non scompariranno del tutto: il lavoro verrà riutilizzato sulle altre piattaforme di successo, come YouTube o Google Play, e nei progetti legati alla realtà aumentata.

Del nefasto destino di Stadia si parlava già da qualche mese, e le voci s'erano fatte particolarmente insistenti sin da quando Google aveva deciso di chiudere la divisione interna dedicata allo sviluppo di videogiochi; allora, però, a Mountain View giuravano che Stadia non era affatto sul punto di chiudere.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 7)

L'insucesso e dovuto al fatto che per fare decollare una piattaforma come quella dovevi avere delle risorse che non hanno mai voluto mettere in campo, in primis dei titoli killer application tali da incentivare gli utenti ad avvicinarsi, un rateo di uscite mensili notevole, un parco titoli vasto, una connessione stabile e veloce ed... Leggi tutto
6-10-2022 16:26

Farà la stessa fine Nvidia now..
5-10-2022 22:25

Possono mantenere la divisione "in stasi" come scatola vuota che detiene solo le proprietà intellettuali senza doversi complicare la vita con i passaggi formali, in Italia succede continuamente. Oltretutto porlo nel limbo è meno compromettente per l'immagine che ammettere il fiasco, nemmeno il primo se è per questo.
2-10-2022 18:51

Per poterlo chiudere motivandolo devono dire che ha fallito, per il resto vige l'articolo quinto. Leggi tutto
2-10-2022 15:11

Per quello non serve Google.
1-10-2022 20:29

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Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
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