Un'agenda politica open source per la Rete

QuintoStato propone agli utenti della Rete italiana di scrivere insieme un programma politico che abbia al centro i temi delle libertà digitali.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-05-2004]

Mai, come negli ultimi mesi, le tematiche della Rete e della sua regolamentazione giuridica sono state al centro della discussione online e offline in Italia.

Prima la normativa sulla privacy, poi il Decreto Urbani e l'attentato alla libertà di file-sharing, oggi l'obbligo di deposito presso le biblioteche per i siti, ma anche la questione della brevettabilità del software che ha un respiro e una dimensione europea, infine l'introduzione di significativi progetti di informatizzazione open source nelle strutture della Pubblica Ammnistrazione ma anche gravi chiusure in questo senso.

La Rete, l'informatica, le libertà dei navigatori e degli sviluppatori, le questioni relative alla lotta contro ogni monopolio, lo sviluppo della banda larga ancora limitato a livello nazionale, la difesa del consumatore di servizi di telecomunicazioni, non sono mai state così tanto una questione politica e sociale nazionale, con cui le forze politiche, volenti o nolenti, di destra, sinistra, centro, devono fare i conti.

Per questo e per favorire una partecipazione politica diversa, interattiva, dal basso verso l'alto, in stile "open source", collaborativo, condiviso, sempre aperto a ulteriori contributi, la webzine Quinto Stato propone sul suo sito un'agenda politica della Rete da scrivere insieme, un programma politico da sottoporre poi all'attenzione delle forze politiche, sociali, e all'opinione pubblica.

Una modalità nuova di e-democracy che può fare scuola in molti campi, non solo quello della Rete, dopo il successo, almeno sotto il profilo della partecipazione popolare, di campagne come quella dei ragazzi di No-Urbani, che hanno raccolto online e in pochi giorni quasi cinquantamila firme.

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Pier Luigi Tolardo

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