Esce la terza versione della licenza che ha cambiato il mondo. Alcune comunità esultano, Linux nicchia, Microsoft prepara le contromisure.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-07-2007]
Dopo quattro bozze (e un anno e mezzo di polemiche, mani avanti, prese di distanza) la terza versione della licenza GPL (General Public License), il fondamento del software libero, è stata rilasciata.
Al centro della licenza ci sono sempre le quattro libertà fondamentali del software libero, ma anche qualcosa in più.
Fin dalle prime bozze rilasciate, infatti, si è capito che Stallman e Moglen volevano colpire comportamenti come quello della TiVo, la popolare marca di video registratori digitali che ha adottato contemporaneamente software libero e DRM, cioè restrizioni alla fruizione.
Subito sono fioccate le reazioni da parte dei protagonisti del software libero: il Samba Group, una delle comunità di sviluppo più toste ideologicamente, è entusiasta. "Sentiamo che questo è un cambiamento importante per l'intero movimento del free software," dichiarano i responsabili del progetto che rende interoperabili, in una stessa rete, macchine Windows e Linux.
Al previsto entusiasmo di Samba si contrappone l'altrettanto previsto scetticismo dei kerneliani, la tribù che sviluppa Linux. "Tecnicamente, la GPL 3 chiede cose inaccettabili" sostiene il coordinatore Linus Torvalds. "Io personalmente ho installato Linux sui Pc dei miei figli, e limito la possibilità di modificarlo".
Secondo Torvalds, la nuova GPL affronta temi non più solo legali, sconfinando nel campo delle scelte morali personali. E questo può rappresentare un pericolo per il software libero.
Prevista era anche l'ostilità di Microsoft, che però ha ragioni profondamente diverse, che risiedono nella clausola-trappola che impone ai distributori di software GPL 3 di rinunciare alle royalty derivanti dai brevetti utilizzati nel codice distribuito.
Casualmente, questa è l'attuale posizione di Redmond, che distribuisce software libero di Novell, e che si fa pagare, dalla stessa Novell, un obolo per i brevetti. Un'eventuale presenza nel pacchetto Suse di applicativi licenziati GPL 3 potrebbe mettere zio Bill in difficoltà.
Per questo gli uffici legali Microsoft sono in fibrillazione e lavorano su arzigogolate forme di fornitura che non prevedano la qualifica di distributore.
Magari non sarà guerra, ma la terza versione della licenza GPL promette di evidenziare le divergenze esistenti nel variegato mondo del software libero.
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