Ricerca e telecomunicazioni

In Italia nei prossimi mesi si giocherà una partita a tutto campo: la liberalizzazione dell'ultimo miglio per cui Telecom Italia in difesa e gli altri gestori in attacco si contenderanno milioni di abbonati alla telefonia fissa che potrebbero decidere di lasciare il monopolista e cambiare compagnia telefonica.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-08-2001]

Centinaia di miliardi saranno investiti in campagne pubblicitarie, sempre più agguerrite e sofisticate; Telecom Italia si ristruttererà ancora per abbassare i suoi costi e quindi le tariffe. Chi rischia di farne le spese? Potrebbe rischiare di farne le spese chi non dovrebbe: la ricerca scientifica nel campo delle telecomunicazioni.

Chi infatti, in questi anni, ha fatto ricerca nel campo delle telecomunicazioni in Italia? L'Università, il Cnr, no. In Italia l'onere della ricerca nel campo della telematica, delle fibre ottiche, del software per le telecomunicazioni, dell'Umts, dell'Mp3 è stato sopportato da Telecom Italia, attraverso il suo Cselt di Torino: oggi denominato Telecom Italia Lab, lo Cselt è una delle realtà di punta nel nostro Paese e in Europa in fatto di ricerca, paragonabile per numero di ricercatori (oltre 1.000) e volume di investimenti solo allo Cnet, il Laboratorio di France Telecom.

In questi anni i cittadini italiani, pagando la bolletta al monopolista pubblico, hanno finanziato gli investimenti affinché in questo campo, nel nostro Paese, si facesse ricerca; le telecomunucazioni sono l'ultimo campo di ricerca dove l'Italia registra una buona presenza dopo che, con la crisi di Alenia, abbiamo perso il treno della ricerca aerospaziale; con il crack di Montedison siamo usciti dalla ricerca in campo chimico e latitiamo da tempo nelle biotecnologie e nella farmaceutica: siamo famosi perchè i migliori cervelli delle scienze mediche italiane contribuiscono ai progressi Usa.

La liberalizzazione delle telecomunicazioni, processo inevitabile e in larga parte positivo, con la necessità per Telecom di tagliare costi e fare profitti, ci cancellerà dalla ricerca nelle telecomunicazioni, come la crisi di Olivetti ci ha cancellato dalla ricerca in campo informatico?

Tronchetti Provera, nuovo patron di Telecom Italia, si è sempre vantato di aver favorito in Pirelli la ricerca come fattore strategico di sviluppo dell'azienda: la realtà dei Pirelli Labs lo dimostra. Saprà integrare Tronchetti Provera la ricerca di Pirelli nei cavi e nelle fibre con la ricerca di Telecom Italia Lab, diretta dal giovane Andrea Granelli? O abbandonerà, o peggio, svenderà la ricerca?

E' un interrogativo al quale la politica non deve essere indifferente. L'avvenire del nostro Paese, infatti, non dipende dalle barriere che sapremo frapporre all'arrivo degli stranieri, ma alla capacità di sviluppare nuovi prodotti e nuovi servizi, e questo lo si fa solo spendendo in ricerca.

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Pier Luigi Tolardo

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