Sembrano tramontati i tempi in cui si sosteneva che i rischi di dissesto climatico a livello planetario fossero bugie e propaganda degli ultraecologisti e persino da noi si fanno strada nuovi metodi per studiare le variazioni atmosferiche anche a livello di composizione degli inquinanti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-04-2009]
Non occorreva certo il cambiamento d'indirizzo degli Stati Uniti, che sembrano ormai indirizzati ad aderire al "protocollo di Kyoto"; anche se un po' malignamente si potrebbe supporre che, tramontando il modello economico che vedeva l'auto al primo posto della produzione industriale civile, si sta tentando di sostituirlo con un lancio su scala planetaria delle tecnologie volte al risparmio energetico e alla conservazione dell'ambiente.
Fatto sta che da ultimo sono sorti diversi centri di rilevamento delle variazioni atmosferiche, non soltanto in rapporto alle previsioni del tempo o alle allerte sul cosiddetto "buco dell'ozono" ma anche e soprattutto rivolti alla divulgazione dei dati relativi agli inquinanti atmosferici più comuni, reccogliendo ed organizzando i dati sia mediante le centraline a livello del suolo che attraverso i rilevamenti satellitari.
Così da qualche giorno è attivo La mia Aria sito internet che ci dà in tempo reale e per cinque giorni la settimana lo schema rilevato e l'immagine previsionale della qualità dell'aria che respiriamo, con le percentuali di dispersione delle polveri nell'atmosfera.
Ovviamente, in larga parte i dati sono dedotti e quindi solo indicativi di massima; ma, avvertono i responsabili del sito, sarà anche disponibile online un esperto in grado di rispondere a dubbi e a dissipare incertezze; anche perché l'aria che respiriamo è per legge un bene comune, da difendere, proteggere e possibilmente rendere migliore a beneficio delle generazioni che verranno.
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