L'FBI ha deciso, guarda un po', di rimangiarsi le severe critiche che aveva fatto a Microsoft a proposito della recente mega-falla di Windows XP.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-01-2002]
Devo quindi aggiornare un mio articolo di qualche giorno fa (grazie all'amico e lettore Zane). Riassumo i fatti: il 20 dicembre 2001, Microsoft rivela che da cinque settimane il suo gioiello, Windows XP, ha lasciato tutti i suoi utenti alla mercè del primo che passa, grazie a una falla enorme nel servizio Universal Plug and Play, come avevo raccontato la storia in un articolo che trovate su ZEUS News.
Microsoft pubblica un programma di correzione (patch) e invita tutti gli utenti a scaricarlo. Pochi giorni dopo (23 dicembre 2001), l'FBI, allarmata dal fatto che aziende vitali degli Stati Uniti e moltissimi enti governativi usano XP per gestire informazioni delicate, esponendole quindi al rischio di incursioni cyberterroristiche, ha dichiarato che le contromisure suggerite da Microsoft per turare le falle di Windows XP non sono sufficienti e ha avvisato gli utenti di XP di disattivare le funzioni Universal Plug and Play (uPnP).
Ora un articolo del 3 gennaio 2002 della Associated Press segnala che l'FBI ha cambiato idea. Tutto sommato non è necessario disattivare il servizio uPnP e basta installare la patch fornita da Microsoft. Pare che ci sia stata una riunione fra esperti dell'FBI, esperti Microsoft ed esperti del CERT (un prestigioso organo governativo autonomo che gestisce le emergenze informatiche), e si siano resi conto che le istruzioni date dall'FBI per disattivare uPnP erano sbagliate...
E intanto il consumatore paga.
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