Il senatore agisce per vie legali contro gli autori dei commenti a un filmato che risale al 1991: la puntata di Samarcanda che aveva come ospite Giovanni Falcone e in cui Cuffarò si scagliò contro i conduttori.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-10-2009]
Mentre eravamo distratti dalle vicende del gruppo su Facebook che si proponeva di uccidere Berlusconi, il senatore Salvatore Cuffaro si preparava a lanciare una pioggia di querele contro la bellezza di 4.609 persone.
Causa scatenante del superlavoro per la Procura è un video - pubblicato su YouTube il 14 gennaio del 2007 ma contenente parte di una puntata di Samarcanda del 26 settembre 1991 (ripresa da Blob) - in cui proprio Cuffaro contestò con foga la trasmissione, a suo dire piena di bugie.
La puntate era dedicata alla commemorazione di Libero Grassi, ucciso meno di un mese prima dalla mafia. Cuffaro non era tra gli ospiti ma tra il pubblico: si alzò dalla sua poltrona, gli venne data la parola e accusò i conduttori di una "volgare aggressione alla migliore dirigenza che la Democrazia cristiana abbia in Sicilia".
Attualmente il numero dei commenti viaggia verso i 6.000 ma, quando Cuffaro notò il video, erano 4.609: gli autori di quei commenti sono le persone che il senatore ha deciso di querelare per "diffamazione e minacce".
Venuto a conoscenza della cosa, Antonio Di Pietro ha fatto sapere che "se il senatore Cuffaro li denuncia tutti, a prescindere, allora l'Italia dei Valori è disposta a difenderli tutti, a prescindere".
Resta ora da vedere quali saranno le conseguenze dell'azione dei legali di Cuffaro: querelare più di 4.000 persone in un colpo solo anche solo dal punto di vista pratico non è per niente semplice, tanto più che per la loro identificazione dovrà entrare in gioco anche YouTube, ossia Google, la cui sede è naturalmente negli Stati Uniti.
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