La dottrina Sarkozy arriva a Bruxelles. Non serve più l'intervento della magistratura per la contestazione dei download illegali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-06-2010]
Il cosiddetto Rapporto Gallo è destinato a fare scuola: non costituisce soltanto un meccanismo repressivo a tutela degli interessi delle major dell'intrattenimento ma è anche la dimostrazione di come la volontà di pochi danarosi possa prevaricare sul diritto e sulle buone intenzioni.
Una certa Marielle Boullier Gallo, deputata francese al Parlamento Europeo, ha presentato alla Commissione Europea - "di propria iniziativa" e prendendo un po' tutti in contropiede - uno studio di fattibilità circa la futura azione repressiva sul file sharing in Internet, riprendendo nella sostanza l'Hadopi2 tanto cara al suo presidente Sarkozy e il Digital Economy Act già in vigore sul suolo inglese.
Il rapporto, che comporta un preoccupante rafforzamento dei diritti di proprietà intellettuale sull'intera piazza europea, non ha ancora valore di legge ma è senz'altro suscettibile di influenzare il Parlamento comunitario nel prossimo futuro.
Il testo della Gallo è stato adottato dalla Commissione Affari Legali nonostante l'opposizione di alcuni membri che sono riusciti a far passare soltanto quattro emendamenti non significativi nel complesso della normativa, la quale continuerebbe a non tenere in alcun conto i diritti fondamentali di liberà di espressione.
Nonostante le opposizioni e la dichiarazione d'intenti del Commissario Reding viene dunque di fatto bypassato il voto a tutela della libertà di espressione e passa così la linea dura che non prevede più l'intervento della magistratura per la contestazione dei download illegali.
Il voto dell'Europarlamento, che dovrebbe aver luogo il 15 giugno, di per sé non costituirebbe ancora una normativa obbligatoria per gli Stati membri; ma sarebbe comunque un forte incentivo per la Commissione a varare un indirizzo repressivo a cui tutti dovranno attenersi secondo la Direttiva Ipred2, che ha come scopo l'unificazione delle sanzioni penali in Europa a tutela dei diritti della proprietà intellettuale.
Il contenuto del rapporto è assai controverso: Reporters sans Frontiéres sostiene che sia del tutto inefficace e ometta comunque di citare tutti gli studi che mettono in dubbio l'impatto negativo prodotto dal peer to peer, mentre ne esistono altri secondo cui al contrario la condivisione dei file stimolerebbe il processo creativo.
L'adozione di una norma solo repressiva costituisce un voltafaccia rispetto alle recenti acquisizioni etiche comunitarie che hanno dichiarato l'uso di Internet un diritto fondamentale di libertà, respingendo ogni ipotesi di "risposta graduale".
La stessa relatrice ha dichiarato che in genere le informazioni sulle violazioni del diritto d'autore sono incomplete, incoerenti, insufficienti e raffazzonate; non si comprende perciò tutto il suo fervore, a meno che non sia stata sapientemente imbeccata - com'è avvenuto recentemente anche con politicanti di casa nostra in relazione agli stessi argomenti.
Forse qui soccorre il suo curriculum personale: Marielle Gallo, nata Boullier nel '49, è un'avvocatessa di belle speranze e pochi clienti che ha avuto il tempo di dare alle stampe sette o otto romanzi senza storia finché ha tentato, anche qui senza troppa fortuna, di darsi alla politica strizzando un occhio alla sinistra.
Sposatasi infine con il docente universitario Max Gallo, da ultimo hanno sembrato sorriderle le sirene dell'Unione Popolare che nel 2009 l'ha candidata alle europee per la circoscrizione Île-de-France; nello stesso anno è diventata deputato all'Europarlamento con licenza di rappresentare la voce del padrone.
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