Un prelievo corposo attira l'attenzione. Svuotare i conti con una miriade di piccoli furti, no.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-10-2010]
L'ultima truffa ai danni dei bancomat scoperta negli Stati Uniti non è balzata all'attenzione delle autorità perché sfrutta tecnologie particolarmente avanzate ma piuttosto perché usa uno stratagemma semplice ed efficace per evitare di farsi notare.
Una truffa tradizionale comporta la sottrazione o, meglio ancora, la copia di una carta bancomat con la quale effettuare grossi prelievi, prosciugando il conto, per poi sparire il più rapidamente possibile.
Le grandi quantità di denaro attirano tuttavia l'attenzione delle autorità, così i truffatori hanno pensato di aggirare il problema: invece di pochi grandi prelievi, una miriade di prelievi piccoli.
Fermare questa pratica - che Litan ha chiamato Flash Attack per la rapidità con cui può portare a sottrarre somme ingenti - è difficile perché i sistemi tradizionale di individuazione non funzionano.
Tutto ciò che si può fare è usare le truffe scoperte per capire quali siano i bancomat compromessi dai truffatori per copiare le tessere (ovvero quelli dove sono installati gli skimmer che sottraggono i dati dalle bande magnetiche) e bloccare tutte le card utilizzate in quei luoghi, ma si tratta di un sistema dispendioso e non particolarmente efficiente.
Una truffa di questo tipo può fruttare, sempre secondo le stime di Gartner, fino a 500.000 dollari in un mese.
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