L'Arbitro Bancario Finanziario condanna un istituto bancario per una truffa via email: non avrebbe disposto sistemi di protezione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-12-2010]
Anche la banca può essere chiamata a pagare nel caso non abbia informato adeguatamente il cliente sul pericolo delle truffe via email in cui avviene l'inserimento dei dati di accesso in siti truffaldini che imitano il sito della banca.
Un cliente di un importante istituto bancario, con sede di Parma, aveva ingenuamente risposto a un messaggio di posta elettronica che invitava il titolare del medesimo conto a fornire il proprio codice.
Il cliente, immediatamente dopo l'operazione effettuata, non riusciva più a entrare nel sito della sua banca, scoprendo che ignoti avevano prelevato dal suo conto una somma di denaro grazie all'uso del suo codice.
Il titolare del conto corrente, pur essendo stato riconosciuto in parte responsabile dell'accaduto per non avere diligentemente custodito il codice, è stato risarcito per non essere stato adeguatamente informato dalla società della quale era cliente in merito ai rischi connessi alle operazioni bancarie effettuate in via telematica.
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