Facebook per il recupero crediti? Non vale

Negli Usa un giudice dà ragione a una donna che aveva ricevuto numerosi messaggi di sollecito da un agente del recupero crediti tramite Facebook.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-05-2011]

Il quotidiano Usa Orlando Sentinel riferisce del caso di Melanie Beacham, che ha intentato e vinto una causa contro un'agenzia di recupero crediti.

La donna aveva ricevuto una media di 23 chiamate ogni giorno dal funzionario di recupero crediti e in seguito, quando erano riusciti a rintracciare il suo profilo su Facebook, aveva ricevuto parecchi messaggi molto imbarazzanti, pubblicati sulla propria bacheca, che la invitavano al pagamento.

In questo modo l'agenzia aveva reso pubblici tali messaggi a tutta la lista degli amici della donna, comunicando il mancato e ritardato pagamento.

Secondo il giudice, esistono dei limiti per esortare al pagamento: pertanto ha proibito ogni altro messaggio di sollecito tramite Facebook.

Questa decisione costituisce un precedente e stabilisce che anche per i social media valgono le stesse regole che esistono per le chiamate telefoniche e gli SMS.

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Pier Luigi Tolardo

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