Togliere l'accesso alla Rete è una violazione dei diritti civili: la scusa della difesa del copyright non regge.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-06-2011]
Se c'era bisogno di una conferma ufficiale dell'importanza di Internet, eccola servita.
Le Nazioni Unite, per bocca del Commissario Speciale Frank La Rue, hanno preso posizione: l'accesso alla rete è un diritto civile e dev'essere sempre disponibile per tutti i cittadini.
La Rue si esprime in questo senso nel Report of the Special Rapporteur on the promotion and protection of the right to freedom of opinion and expression e quando parla di garantire la libertà di accesso alla Rete non ha in mente, com'è ovvio, soltanto quei regimi che censurano Internet in tutto o in parte, permanentemente o a tempo.
Certo, questi casi sono quelli più eclatanti per i quali il rapporto raccomanda di «far sì che l'accesso a Internet sia disponibile sempre, anche durante i momenti di rivolte politiche», ma sotto accusa sono anche le azioni intraprese con la scusa della difesa del copyright.
Le Nazioni Unite raccomandano dunque di cancellare tutte quelle leggi che prevedono come pena la sottrazione dell'accesso a Internet, eccettuate quelle «circostanze veramente eccezionali, limitate, come prescritto dalle leggi internazionali sui diritti umani».
Chissà se l'invito verrà accolto o se resterà una pura speranza. La Francia potrà essere un caso emblematico: già qualche anno fa, quando si iniziò a parlare della politica "dei tre schiaffi", ignorò le raccomandazioni dell'Unione europea che la invitava a non assumere misure così drastiche.
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