Spam, situazione in Usa e in Europa

Dopo le leggi europee, negli USA le prime a muoversi sono le associazioni di consumatori che in questi giorni hanno alzato la voce con il Governo e la Federal Trade Commission chiedendo leggi più severe nei confronti dello spam.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-09-2002]

L'esperienza è sempre la stessa, più o meno per tutti noi. Arriviamo al lavoro o a casa e accendiamo il nostro PC per vedere se ci siano nuovi messaggi. In quel momento siamo entusiasti, aspettiamo con impazienza di vedere qualche vecchio amico che ci ha scritto o magari un contratto nuovo che ci aspetta, pronto per portarci una nuova fonte di guadagno. Trepidanti, lanciamo il programma di posta elettronica, scarichiamo e... gran parte di ciò che arriva sono messaggi-immondizia pornografici o pubblicità mai chiesta e voluta. Il brutto è che da tutta questa spazzatura elettronica che invade la nostra vita è molto difficile liberarsi, a volte addirittura impossibile.

Come spesso accade i primi a lamentare i mali tecnologici sono quelli che da più tempo li accusano: le associazioni di consumatori americane si sono unite, lo scorso mercoledì 4 settembre, per chiedere al Congresso una legge che regolamenti la posta elettronica in modo da prevenire lo spam. "Gli Americani stanno annegando nelle e-mail commerciali, il cosiddetto spam, e questa situazione sta andando di male in peggio se non si intraprenderà a breve un'azione forte", ha detto Samuel A. Simon, presidente del Telecommunications and Research Action Center.

"Stiamo sollecitando che la Federal Trade Commission faccia un passo per fermare gli eccessi oltraggiosi di mittenti indesiderati di e-mail con destinatari multipli." Le associazioni impegnate in questa crociata sono la Consumer Action Association, la National Consumer League e la Telecommunications and Research Action Center, ovvero le due più grosse associazioni di consumatori americane e un centro di studio sulle telecomunicazioni statunitensi.

Dette associazioni, al fine di dimostrare la veridicità delle loro affermazioni, hanno portato con sé un database di messaggi ricevuti che si incrementa di circa 10.000 unità al giorno. Tutto quello che serve per rimediare a tale fenomeno, sempre in ascesa, sono più attenzioni dalla Federal Trade Commission, in modo da porre rimedio allo spam dilagante. E' stato calcolato che oggi lo spam tocca una percentuale del 36% sulla globalità delle e-mail spedite in tutto il mondo, contro un 8% dell'anno precedente.

Sono state naturalmente presentate delle opzioni, secondo le quali i requisiti della posta indesiderata e "fuorilegge" sarebbero:
- se il mittente è fasullo, o si utilizzano sistemi di offuscamento degli header o utilizzo illecito di server con open relay;
- se l'oggetto della E-Mail non è conforme al tipo di messaggio inviato;
- se i contatti dell'azienda sono palesemente errati o inaffidabili;
- se manca un efficiente sistema di rimozione dell'indirizzo (opt-out), o l'utente ha già chiesto di essere rimosso da tali liste.
Anche se, come al solito, c'è chi invece di lavorare per rafforzare la possibilità di difendersi inizia lamentandosi del fatto che non si arriverà a nulla e che tali punti non siano propriamente a favore della comunità Web in quanto facilmente raggirabili da chiunque e in complesso poco utili alla cancellazione dello spam.

Per chi non ha assistito alla presentazione di questa "protesta", ma è interessato a sentire cosa sia stato detto, l'audio in lingua inglese della conferenza stampa è disponibile su C-Span Network.

Per quanto riguarda l'Europa, invece, la situazione è ben diversa ed in tal senso citiamo il Garante per il trattamento dei dati personali: a quanto pare in un prossimo futuro il Parlamento Europeo ci garantirà maggiore privacy per telefonia e Internet.

C'è stata infatti la conferma europea delle scelte già operate dal legislatore italiano per le seguenti operazioni:
- sarà consentito l'invio di e-mail commerciali e pubblicitarie solo agli utenti che abbiano espresso il proprio consenso;
- è stato fatto divieto di inviare messaggi di posta elettronica, a scopo di direct marketing, omettendo o camuffando l'identità del mittente o senza l'indicazione di un indirizzo valido, cui il destinatario possa inviare una richiesta di cessazione;
- è stato regolamentato l'uso di cookies, spyware e bug;
- verrà garantita particolare tutela per i dati relativi alla localizzazione dei cellulari, raccolti nel corso della fornitura di nuovi tipi di servizi erogati da reti cellulari e satellitari che consentono di individuare esattamente l'apparecchiatura terminale dell'utente;
- l'iscrizione negli elenchi telefonici pubblici, cartacei o elettronici, avverrà solo con il consenso degli abbonati e secondo modalità da loro scelte;
- saranno progettati sistemi di fornitura di reti e servizi di comunicazione che limitino al minimo la quantità di dati personali necessari.

Queste le novità introdotte dalla nuova Direttiva Europea relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche entrata in vigore il 31 luglio 2002, giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee (Direttiva n.2002/58/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 luglio 2002). Gli Stati membri dovranno conformarsi alle nuove disposizioni europee entro il 31 ottobre 2003.

La nuova direttiva sostituisce la 97/66/CE (attuata in Italia con il decreto legislativo 171 del 1998) mantenendo elevato il livello di protezione dei dati personali e della vita privata da questa garantito. Di fatto il nuovo testo riprende infatti una buona parte delle disposizioni della direttiva vigente apportando variazioni indispensabili per tener conto degli sviluppi intervenuti nei servizi e nelle tecnologie delle comunicazioni elettroniche. L'adeguamento permetterà così a utenti e consumatori di godere effettivamente di uno stesso livello di tutela, qualunque sia la tecnologia - digitale o analogica - utilizzata per la fornitura del servizio (definito non più di telecomunicazioni ma più correttamente di comunicazioni elettroniche).

Per quanto riguarda il settore della telefonia, la Direttiva conferma il principio generale, già affermato nella 97/ 66/CE, che i dati sul traffico dell'utente devono essere cancellati o resi anonimi al termine della comunicazione. Permette comunque, entro precisi limiti e sulla base di determinate garanzie, la possibilità di introdurre delimitati tempi di conservazione ove vi sia necessità di azioni di accertamento e prevenzione di reati o motivi di sicurezza nazionale.

Per i gestori che non dovessero fornire la documentazione è prevista una apposita sanzione amministrativa, comminata dal Garante (da € 2.582,28 a € 15.493,71). Sulla base di quanto sarà documentato dai gestori, l'Autorità dovrà comunque valutare l'idoneità delle misure e delle modalità tecniche predisposte.

Un'ultima notizia, diffusa ancora dal Garante italiano, potrà rendere particolarmente felici noi cittadini utenti di Internet: l'Autorità (composta da Stefano Rodotà, Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi e Mauro Paissan) ha disposto nei confronti di 7 società, operanti su Internet, il blocco del trattamento dei dati personali contenuti nei loro data-base: le società hanno violato le norme sulla privacy avendo utilizzato in maniera indebita, senza il consenso informato degli interessati, i loro indirizzi e-mail e altri dati per inviare comunicazioni di tipo commerciale o promozionale.

Questo è solo un inizio, ma per una volta vogliamo essere ottimisti: diciamo allora che in realtà si tratta di un buon inizio, che ci porterà a buoni risultati. Per ora, e già è una piccola soddisfazione: queste regole provocheranno certamente l'invidia degli americani, meno tutelati di noi.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (0)


La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Quale tra queste tecniche diffusamente utilizzate dagli hacker ti sembra la più pericolosa?
1. Violazione di password deboli: l'80% dei cyberattacchi si basa sulla scelta, da parte dei bersagli, di password deboli, non conformi alle indicazioni per scegliere una password robusta.
2. Attacchi di malware: un link accattivante, una chiave USB infetta, un'applicazione (anche per smartphone) che non è ciò che sembra: sono tutti sistemi che possono installare malware nei PC.
3. Email di phishing: sembrano messaggi provenienti da fonti ufficiali o personali ma i link contenuti portano a siti infetti.
4. Il social engineering è causa del 29% delle violazioni di sicurezza, con perdite per ogni attacco che vanno dai 25.000 ai 100.000 dollari e la sottrazione di dati.
5. Ransomware: quei programmi che "tengono in ostaggio" i dati dell'utente o un sito web finché questi non paga una somma per sbloccarli.

Mostra i risultati (2564 voti)
Aprile 2024
MS-DOS 4.00 diventa open source
Enel nel mirino dell'Antitrust per le bollette esagerate
TIM, altre ''rimodulazioni'' in arrivo
L'algoritmo di ricarica che raddoppia la vita utile delle batterie
Hype e Banca Sella, disservizi a profusione
Falla nei NAS D-Link, ma la patch non arriverà mai
La navigazione in incognito non è in incognito
Le tre stimmate della posta elettronica
Amazon abbandona i negozi coi cassieri a distanza
Marzo 2024
Buone azioni e serrature ridicole
Il piano Merlyn, ovvero la liquidazione di Tim
Falla nelle serrature elettroniche, milioni di stanze d'hotel a rischio
L'antenato di ChatGPT in un foglio Excel
La valle inquietante
La crisi di Tim e la divisione sindacale
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 1 maggio


web metrics