Il cantante si scaglia contro un vecchio spot istituzionale. Il Codacons pretende la chiusura del suo profilo sul social network.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-09-2011]
Tutto è cominciato quando Vasco Rossi, che forse si annoia costretto com'è nella clinica in cui s'è ritirato per curarsi, via Facebook ha attaccato uno spot antidroga mandato in onda dal governo nello scorso febbraio.
Il bersaglio finale, come già per alcune uscite passate, è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, indicato come inventore della pubblicità.
Lo spot, in effetti, non brilla per bellezza. Bene lo riassume il cantante quando scrive: «Giovanardi si è inventato uno spot tv (già on air) in cui una bella donna si trasforma in un vampiro che morde un ragazzo, con un piccolo quantitativo di marjia, al collo e rappresenta in questo modo la 'droga che ti uccide'».
Così, oltre alla protesta degli oncologi per le precedenti affermazioni sul cancro - «Se avessi avuto un cancro non mi sarei curato. Antidolorifici ai Caraibi, ecco quello che avrei fatto. Perché non voglio soffrire, voglio morire allegro» - ora Vasco Rossi deve affrontare anche l'ira del Codacons, che è arrivato a chiedere alla polizia postale di farne chiudere il profilo su Facebook.
Carlo Rienzi, presidente del Codacons, spiega: «Non vogliamo essere né bigotti né censori ma Vasco non è certo un intoccabile e riteniamo eccessiva la sua esternazione sulla droga. Un artista del suo calibro non può abbandonarsi con tanta superficialità ad affermazioni a favore della droga e soprattutto non può scrivere che l'abuso di marijuana non porta alla morte, perché così facendo lancia un messaggio sbagliato e pericoloso».
Sempre a mezzo Facebook, Vasco ha risposto invocando la libertà di espressione: «Non intendo incitare nessuno all'uso di Marijuana! ma se non posso esprimere le mie opinioni, fatemi fuori!!!» è il messaggio rivolto alle critiche lasciato dal rocker.
Qui sotto riportiamo il video dello spot incriminato.
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