Scoperta un'anomalia nella misurazione effettuata dal CERN di Ginevra che annulla il primato dei neutrini più veloci dell'universo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-02-2012]

E così pare proprio che siano una bufala i 60 miliardesimi di secondo mancanti nella misurazione della velocità dei neutrini spediti dal CERN di Ginevra al laboratorio sotterraneo del Gran Sasso, a 730 Km di distanza.
Nel darne a suo tempo notizia, avevamo espresso anche alcune perplessità.
Ora è ufficiale: nell'universo conosciuto nulla esiste di più veloce della luce.
L'acceleratore di particelle LHC, a parte le piacevolezze sul "tunnel Gelmini", non riesce perciò a scagliare i neutrini a velocità che vanificano la teoria generale di Einstein.
L'incongruenza - nonostante i ripetuti ed accurati controlli allora effettuati - pare derivare unicamente da una connessione "ballerina" della fibra ottica tra un rilevatore satellitare e un computer usato per la misurazione del rapporto tempo/distanza tra il CERN e l'INFN sotto il Gran Sasso.
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A dire il vero, la spiegazione fornita non spiega nulla, perché a rigor di logica un "errore di connessione" casomai dovrebbe generare un ritardo e non un'accelerazione nel computo dei dati; ma questa è, almeno per ora, la diagnosi tranquillizante per il mondo scientifico che non sente più traballare le basi della propria conoscenza, almeno per un altro po' di tempo.
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