Un italiano scopre la correlazione tra i buchi neri supermassicci e la formazione delle stelle: è tutta colpa degli "UFO".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-02-2012]
Si deve a un italiano - l'astrofisico e ricercatore della NASA Francesco Tombesi, originario di Recanati - la scoperta di un fenomeno che aiuterà a fare luce sui buchi neri supermassicci, dai quali si originano gli UFO.
Non oggetti volanti non identificati ma Ultra Fast Outflows, flussi di materia ultraveloci che vengono espulsi dal cuore delle galassie con un nucleo attivo.
Per capire meglio di che cosa si tratti, bisogna tenere presente per anni gli astronomi hanno ipotizzato la presenza di una correlazione tra la massa del buco nero posto al centro di una galassia e la velocità delle stelle nella regione approssimativamente sferica - il rigonfiamento centrale - che lo circonda, all'interno della quale vi sono le stelle che si muovono più velocemente.
Il rigonfiamento è presente nelle galassie che hanno un buco nero supermassiccio, il che ha portato a pensare che ci fosse un legame tra la presenza del buco nero e il processo di formazione delle stelle; ancora però non era chiaro quale fosse tale legame, che dovrebbe influire su una regione un milione di volte più vasta del nostro sistema solare.
È su questo punto che il lavoro di Tombesi getta luce: utilizzando il satellite XMM-Newton dell'ESA ha condotto analisi su 42 galassie vicine in cui le osservazioni ai raggi X nella lunghezza d'onda del ferro altamente ionizzato avevano mostrato la presenza di nubi di gas.
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«Siamo riusciti a individuare» - spiega il ricercatore - «grandi quantità di materiale che viene espulso a velocità altissime, di circa il 10 percento della luce, dal disco di accrescimento intorno ai buchi neri supermassicci nel centro di queste galassie. Data la loro estrema velocità, questi getti sono stati chiamati in inglese Ultra-Fast Outflows (UFO). La quantità di materiale espulsa è comparabile a quella effettivamente accresciuta dal buco nero, e questi UFO sono abbastanza potenti da poter avere effetti su grandi scale all'interno della galassia ospite e di influenzarne anche l'evoluzione».
Gli UFO sono stati individuati nel 40% delle galassie considerate, il che fa pensare che siano piuttosto comuni.
Rimuovendo la massa che altrimenti finirebbe nel buco nero, questi UFO rallentano la crescita del buco nero stesso e si pensa che tolgano gas dalle regioni all'interno del rigonfiamento centrale in cui si formano le stelle, rallentando o fermando del tutto il processo di formazione stellare: così si spiegherebbe il legame tra il buco nero centrale e le stelle presenti nel rigonfiamento.
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