La guerra a Facebook ha cambiato l'anima dell'azienda: prima era basata sull'innovazione, ora è concentrata solo sulla pubblicità.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-03-2012]
La storia di Google si può dividere in due grandi periodo: prima di Google+, e dopo Google+; e il secondo è decisamente peggiore del primo.
È questa l'opinione di James Whittaker, ex sviluppatore di Google ora passato a Microsoft, che in un post sul proprio blog presso Microsoft ha spiegato il perché della fuga, che coincide con un cambiamento radicale nell'aria che si respira a Mountain View.
«La Google che amavo era un'azienda tecnologica che spronava i propri dipendenti a innovare. La Google che ho lasciato è un'azienda di pubblicità con un solo obiettivo indicato dai vertici» scrive Whittaker.
Com'è possibile che sia cambiata così tanto? La colpa - sostiene Whittaker - è l'ossessione per Facebook, che ha portato alla creazione di Google+ e ha fatto sì che ogni prodotto, per essere considerato, debba avervi a che fare.
Google è sempre stata un'azienda che aveva il proprio core business nella pubblicità, forse più ancora che nella ricerca. Eppure lasciava ampi spazi personali ai dipendenti per sperimentare, e da questi esperimenti sono nati prodotti di successo come Gmail o Chrome.
Secondo te, Google+ avrà successo? Soppianterà Facebook? | |||||||||||||
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Poi è arrivato Facebook, e Google si è presa un bello spavento: ha davvero una gran paura che il social network creato da Mark Zuckerberg crei un sistema alternativo ad Adsense (grazie alla quantità di informazioni personali di cui dispone) e soppianti Google nel territorio di cui è regina.
È a causa di ciò - spiega l'ex dipendente - che tutto è cambiato: sono stati chiusi i Google Labs, e tutto ha dovuto diventare social, un settore che ancora non solo non sembra aver ripagato gli sforzi compiuti, ma ha cambiato per sempre il modo di lavorare in azienda.
«Sotto Eric Schmidt, la pubblicità era sempre sullo sfondo» scrive Whittaker; il punto era l'innovazione. Ora, con Larry Page al timone, il punto è la guerra a Facebook.
«Forse Google ha ragione. Forse il futuro riguarda imparare più che si può circa le vite personali della gente» scrive lo sviluppatore, lasciando intendere di nno amare questa nuova direzione presa dall'azienda "invidiosa" delle informazioni personali raccolte da Facebook.
Certo, le parole di Whittaker sono quelle di un "ex", ma non per questo devono per forza essere false; a leggere l'intervento, sembrano quelle di qualcuno che ha nostalgia di un ambiente che è cambiato per davvero e non in peggio.
«La vecchia Google era un posto fantastico dove lavorare. Quella nuova?» si chiede Whittaker in conclusione.
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