Wikileaks contro Anonymous

La pagina delle donazioni del sito di Assange scatena l'ira del collettivo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-10-2012]

wikileaks donazioni anonymous

Da qualche tempo, ormai, Wikileaks si trova in difficoltà finanziarie: dopo la divulgazione dei documenti segreti americani, diverse società - come PayPal, Visa e Mastercard - hanno impedito al sito di ricevere donazioni attraverso i loro circuiti.

A suo tempo, Anonymous dimostrò la propria solidarietà a Wikileaks nel modo che gli è proprio: attaccando i siti delle aziende in questione.

Ora, a quanto pare, l'amicizia tra Wikileaks e Anonymous si è incrinata.

Di recente, infatti, il sito fondato da Julian Assange ha interposto una pagina prima dell'accesso ai Global Information Files: tale pagina chiede ai visitatori di fare una donazione, di condividere il video parodistico riportato o di inviare un tweet a supporto di Wikileaks.

Ebbene, tale pagina è stata equiparata da Anonymous a un paywall, quei sistemi che impediscono di accedere a determinate pagine web a meno di non sottoscrivere un abbonamento o comunque versare una quota; si tratta di sistemi abbastanza adoperati da certe testate che pubblicano online.

Sondaggio
Wikileaks (con il suo fondatore Julian Assange)...
è un sito pirata, pericolo per l'occidente.
è un paladino della libera informazione e della trasparenza.

Mostra i risultati (3578 voti)
Leggi i commenti (7)

Anonymous si è lamentata pubblicamente dell'iniziativa presa da Wikileaks pubblicando un post su Twitter e chiedendo a tutti di sospendere le donazioni sino a che la pagina incriminata non fosse sparita; Wikileaks ha risposto sempre via Twitter cercando di spiegare la vera natura della pagina, ma senza successo.

Anonymous, pur sapendo dei guai finanziari di Wikileaks, pretende che l'accesso alle informazioni resti diretto. Diversi utenti di Wikileaks stanno segnalando che la pagina sembra essere scomparsa, mentre per altri è ancora visibile.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (0)


La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Quali sono i rischi maggiori del cloud computing?
Distributed Denial of Service (DDoS): cresce l'impatto dei tempi di indisponibilità di un sito web, che possono costare perdite di milioni di euro in termini di introiti, produttività e immagine aziendale.
Frode: perpetrata da malintenzionati con l'obiettivo di trafugare i dati di un sito e creare storefront illegittimi, o da truffatori che intendono impadronirsi di numeri di carte di credito, la frode tende a colpire - prima o poi - tutte le aziende.
Violazione dei dati: le aziende tendono a consolidare i dati nelle applicazioni web (dati delle carte di credito ma anche di intellectual property, ad esempio); gli attacchi informatici bersagliano i siti e le infrastrutture che le supportano.
Malware del desktop: un malintenzionato riesce ad accedere a un desktop aziendale, approfittandone per attaccare i fornitori o le risorse interne o per visualizzare dati protetti. Come il trojan Zeus, che prende il controllo del browser dell'utente.
Tecnologie dirompenti: pur non essendo minacce nel senso stretto del termine, tecnologie come le applicazioni mobile e il trend del BYOD (bring-your-own-device) stanno cambiando le regole a cui le aziende si sono attenute sino a oggi.

Mostra i risultati (1422 voti)
Dicembre 2025
Migliaia di aerei A320 a terra. Perché è una buona notizia
Arduino passa a Qualcomm: la comunità hacker esplode di malcontento
Piracy Shield, i provider italiani presentano il conto: 10 milioni di euro l'anno
Il Digital Omnibus è una resa dell'Unione Europea?
Novembre 2025
MediaWorld vende iPad a 15 euro per errore, adesso li vuole tutti indietro
Riscaldano casa con un datacenter in giardino: giù i costi delle bollette
I Baschi Grigi della Cybersicurezza
Telemarketing aggressivo, operativo il filtro che impedisce lo spoofing dei numeri mobili
Cloudflare in tilt. Migliaia di siti irraggiungibili, servizi bloccati in tutto il mondo
E se Internet sparisse?
Windows diventerà un Agentic OS. Microsoft entusiasta, gli utenti temono guai
Database con dati personali di 3,8 milioni di italiani pubblicato nel dark web
I crescenti segni dell'esplosione
WhatsApp apre le porte a Telegram, Signal e altri servizi: inizia l'era delle chat cross-app
Con Gemini Google Maps ti parla davvero: indicazioni vocali, punti di riferimento e AI
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 8 dicembre


web metrics