Dai tracker torrent ai motori di ricerca per MP3, tutti i siti che le major vorrebbero veder chiusi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-05-2013]
Le attività delle varie associazioni nazionali dell'industria discografica sono spesso un'arma a doppio taglio.
Prendiamo per esempio la britannica BPI (British Phonographic Industry o, come si fa chiamare oggi, British Recorded Music Industry).
Sin dal luglio scorso BPI ha iniziato una lunga campagna per individuare i maggiori siti da cui sia possibile scaricare (illegalmente) opere protette dal diritto d'autore; lo scopo, ovviamente, era mettere insieme una lista per poterli poi far bloccare dagli ISP ottenendo il necessario benestare da parte della magistratura.
Tale lista, ormai completa, rappresenta un panorama attuale e completo dei peggiori nemici dell'industria musicale: il punto di vista è quello dell'associazione britannica ma, considerata la natura globale di Internet, il valore della lista può essere considerato assoluto con una certa tranquillità.
I primi siti "sgraditi" presi in considerazione sono quelli che offrono i servigi di tracker o motore di ricerca BitTorrent.
Tra questi incontriamo per esempio 1337x, da segnalare in quanto dispone di un proprio tracker (un'eccezione, di questi tempi), che al momento ospita nel proprio database oltre 484.000 torrent; si situa al sesto posto nella classifica dei siti torrent più popolari al mondo.
Poi c'è BitSnoop, il cui database è decisamente più corposo rispetto a quello del collega appena citato: indicizza infatti ben 19,9 milioni di torrent. BitSnoop tiene alla propria immagine pubblica e infatti fa sapere di essere pronto a rispondere alle richieste di rimozione del materiale che viola il copyright.
ExtraTorrent è un altro di quei siti che affermano di essere pronti a rimuovere il materiale proibito; ciò non gli impedisce però di essere anche il quinto maggior sito torrent al mondo.
Qualcosa di simile si può dire per Isohunt che, pur essendo stato tra i primi a integrare un filtro nel proprio motore di ricerca interno al fine di escludere i risultati illegali resta il quarto più popolare sito torrent del mondo.
TorrentReactor è uno di quei siti che afferma di essere attento non solo alla normativa americana sul copyright (il famigerato DMCA) ma anche a quella europea. Ciononostante, di recente in Italia - dove era piuttosto popolare - è stato bloccato dai provider: la cosa non ha rappresentato un grosso problema, visto che subito è spuntato un proxy che permette di accedervi.
La lista dei siti torrent "pericolosi" è ancora lunga e comprende TorrentCrazy, Monova, Torrentdownloads e TorrentHound, oltre a un sito particolare, Torrentz, che, a differenza, degli altri, è un metamotore: ciò significa che effettua ricerche negli altri motori di ricerca.
Dato che però al mondo non esistono soltanto i siti torrent, la BPI mantiene nel mirino anche altri siti, come i motori di ricerca che permettono di trovare i file conservati presso i servizi di file hosting.
Tra questi spicca in particolare Filestube, che permette di effettuare ricerche presso decine di siti e di recente ha ricevuto qualcosa come 4,5 milioni di richieste di rimozione di materiale che viola il copyright.
Ovviamente Filestube non è l'unico: ci sono anche Filecrop, Filetram e Rapidlibrary.
Infine ci sono i siti che si occupano esclusivamente di musica, sia essa in streaming o sotto forma di download di file MP3.
Grooveshark, che offre musica in streaming, è tra i primi a non essere apprezzato dalla BPI, sebbene il profilo dell'azienda e l'attività pubblica da essa condotta rendano quantomeno curiosa la sua inclusione in questa lista.
Più comprensibile, invece, la presenza di quei siti che permettono di ricercare e scaricare file MP3; si tratta di diversi servizi che negli ultimi mesi hanno acquisito una certa popolarità.
Troviamo quindi BeeMP3, Dilandau, MP3juices, MP3lemon, MP3raid, MP3skull, Abmp3, Bomb-mp3, eMP3World e New Album Releases.
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